Il problema non è (tanto e solo) se Leonardo Bonucci sia, o quanto sia, juventino, questo lo sappiamo e i romanisti se ne sono accorti in tutti questi anni di intensa rivalità; semmai, il problema è come sta realmente Leonardo Bonucci da un punto di vista fisico e mentale.
Su di lui, nessuno a Trigoria pensa di costruire il futuro, visto che parliamo di un giocatore di anni 36. Il futuro è oggi, al massimo domani e le questioni da considerare sono almeno due. 1) Non ci sono abbastanza soldi “disponibili” per azzardare un acquisto top o che si avvicini al top. I giovani bravi costano e li vogliono tutti. (…) 2) La Roma è senza difensori, non ha più il perno della difesa, Smalling. (…)
Nell’ultima stagione italiana, Leo ha dovuto saltare, per guai di varia natura, una ventina di partite. Dato in controtendenza con le sue abitudini da highlander. L’età c’è e pesano le 679 battaglie disputate nella sua lunga carriera. Il rischio, insomma, c’è, anche se a basso costo.
Bonucci ha voglia di rimettersi incorsa e prendere l’ultimo treno, che per tanti anni è stato pieno di “nemici”. Sa che troverà una buona parte di ambiente ostile; sa che non potrà sbagliare e sa che l’unico che può tamponare ogni tipo di malumore della piazza è Mourinho. Così come fece Capello nel 2001 con Panucci. (…)
FONTE: Il Messaggero