I maligni sono tornati alla carica su Paulo Dybala, sostenendo che l’infortunio rimediato contro l’Athletic fosse solo frutto di una sua ipocondria sul poter rinunciare al ritiro dell’Argentina. I fatti smentiscono però questa tesi, perché la Joya alla fine non è partito con l’Albiceleste Ma vale davvero la pena continuare a puntare su di lui considerando la sua fragilità fisica?
Ovviamente resta il giocatore più forte della rosa ma quello che gli si chiede è se vale la pena puntare su una stella che si accende solo a tratti Nel rapporto con il club, dopo la vicenda estiva con l’Al Qadsiah, qualcosa potrebbe essersi rotto: “Paulo ha fatto una scelta di cuore ed è positivo. L’unica cosa che vogliamo ora è che sia concentrato sul campo, che possa dare il massimo e che si liberi mentalmente” ha detto Florent Ghisolfi.
Resta però che la partenza di Dybala resta la peggiore del suo triennio alla Roma. Un solo gol, su rigore, e zero assist in 7 partite. Lo scorso anno nelle prime 7 era a 2 gol e 2 assist, mentre due anni fa 3 gol e 2 assist. Per una partenza così brutta, il gol su azione in Serie A manca dal 26 febbraio scorso, bisogna tornare al 2020 quando aveva fatto registrare gli stessi numeri di quest’anno. Quando suona l’allarme, Dybala si ferma. Questa cosa ha provocato non pochi dubbi in società. Poi però restano le certezze: le sue magliette sono ancora le più vendute in assoluto.
FONTE: La Gazzetta dello Sport