I soliti noti. Non c’è più mistero ormai intorno alla formazione della Roma. Mourinho lo sta ripetendo a destra e a manca, la Roma principale, la Roma titolare, la vera Roma, ditelo come volete ma è questa. Quella che non ha mai fatto brutte figure, quella che dopo aver rodato con Fiorentina e Sassuolo, ha lasciato all’avversario il sopravvento solo per due spezzoni di partite dall’inizio della stagione, tra campionato e coppa: un pezzo di partita, fatale, a Verona e una ventina di minuti (di cui i secondi dieci folli) iniziali nel derby alla Lazio.
Rui Patricio, con gli esterni fisici e veloci Karsdorp e Viña, i centrali giovani e “cattivi” Mancini e Ibañez (che qualche svarione lo nasconde sempre dietro l’angolo, ma è in crescita costante, tanto da aver convinto uno come Mou), la coppia di mediani un po’ dinamici e un po’ verticali formata da Veretout e Cristante, i trequartisti con Zaniolo la bestia, Pellegrini un po’ principe e un po’ operaio e Mkhitaryan l’esperto, e la punta Tammy Abraham che riassunto in due parole è la forza e la volontà.
Undici atleti, undici calciatori di qualità, secondo Mourinho. Loro, con tutta probabilità e nelle intenzioni del tecnico (quindi salvo affaticamenti o acciacchi) scenderanno in campo anche a Cagliari nella difficile trasferta di domani sera nel turno infrasettimanale valido per la decima giornata di campionato. Che poi, l’abbiamo imparato, i fedelissimi non sono solo undici. Perché, esentati i giovanissimi come Zalewski o Darboe, Shomurodov, El Shaarawy e in qualche modo Calafiori hanno dimostrato di rientrare nei piani del tecnico di Setubal. (…)
Smalling sta ancora lavorando a parte, l’ha fatto ieri proprio insieme al Leo nazionale, e lo farà anche nelle prossime settimane: difficile vederlo prima sosta per le nazionali che verrebbe sfruttata per recuperarlo al massimo: con l’obiettivo di farlo tornare a disposizione per Genoa-Roma, prima partita al rientro dalla sosta stessa, in programma il 21 novembre.
FONTE: Il Romanista – G. Fasan