Un’altra Roma. Non nei singoli, perché la formazione potrebbe essere uguale a quella che ha travolto il Cagliari, ma nello spartito tattico e negli aggiustamenti: non sarà né il 4-3-3 che abbiamo visto nelle prime tre partite della gestione De Rossi né il 3-5-2 in stile Mourinho. Sarà un ibrido molto spallettiano, una difesa a tre e mezzo che chiede molto sacrificio a El Shaarawy, non a caso elogiato in maniera approfondita dall’allenatore in conferenza stampa.
Ha provato in settimana una sorta di 5-3-2 nella fase difensiva che preveda l’allineamento di El Shaarawy quasi sulla linea dei centrali e Angeliño più dentro al campo a supportare Mancini e Llorente, specialmente contro Lautaro che transiterà spesso da quelle parti.
De Rossi dunque cambia la tattica ma non deroga in alcun modo ai suoi princìpi filosofici: proverà a incastrare Inzaghi per batterlo, non per sperare nello 0-0. Tanto è vero che continua a utilizzare molti uomini bravi con la palla tra i piedi, rinunciando alla tentazione di aggiungere un centrale difensivo di ruolo (oggi avrebbe solo il giovane Huijsen) o un centrocampista dinamico come Bove.
FONTE: Il Corriere dello Sport