Mourinho sulla carta l’aveva studiata bene: superiorità in mediana, garantita dai ripiegamenti di Pellegrini, e sfruttare le difficoltà in palleggio palesate dalla Juventus nelle prime due giornate di campionato. Al resto ci avrebbero pensato Dybala, atteso e applaudito ex, più Abraham.
È bastato però un erroraccio di Spinazzola dopo un minuto (che ha causato il fallo di Matic e il calcio di punizione con il quale Viahovic ha sbloccato la partita) per far riaffiorare le paure (12 ko su 13 gare prima di ieri in questo stadio) e mandare in tilt i piani. Non la partita.
Perché José è stato bravo a cambiare in corsa, stravolgendo credo tattico e uomini in campo, presentando nel secondo tempo una squadra più equilibrata con il 4-2-3-1 capace di risalire la corrente che fino a quel momento aveva visto la marea bianconera rischiare di affogare speranze e velleità. Che poi il gol del pareggio di Abraham sia arrivato sugli sviluppi di un corner, va annoverato come un merito e non come una colpa.
Perché non può essere un caso che dall’avvento del portoghese, quello di Tammy sia la ventiquattresima rete da palla inattiva, la 18° su calcio d’angolo, addirittura la 6° in stagione considerando anche le amichevoli. Finisce così 1-1 (il primo pareggio all’Allanz Stadium) e per come si era messa, il bicchiere va considerato mezzo pieno.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina