Pure con tutte le attenuanti del caso, il ritiro pre-natalizio in Algarve non comincia sotto i migliori auspici. La Roma incassa un sonoro 0-3 dal modesto Cadice in una gara che del carattere amichevole porta ben poco. Un espulso, cinque ammoniti, continui accenni di rissa, con discrete responsabilità dell’arbitro Ferreira, incapace di far rientrare i nervosismi iniziali, mettendoci anzi del suo col rosso a Viña francamente eccessivo, anche solo per il contesto. Molto più avanti nella preparazione gli spagnoli di quanto la settimana anticipata di rientro in campionato possa far presagire, ma i giallorossi mancano totalmente nella reazione. E alla fine di tiri nello specchio della porta da parte dei giocatori di Mourinho se ne contano due, uno per tempo.
La Roma, in maglia bianca e col lutto al braccio per omaggiare la scomparsa di Mihajlovic (anche un minuto di silenzio prima del match) si schiera con due terzini di ruolo – Karsdorp e Viña – che permettono il passaggio dalla linea a quattro a quella a tre, a seconda delle fasi, con l’uruguaiano a fungere da elastico alla sinistra di Mancini e Kumbulla. In porta c’è ancora Svilar come in Giappone, in attesa di Rui Patricio, che tornerà a occupare i pali già durante questa fase di preparazione nel suo Paese.
La coppia mediana è formata da Matic e Bove, mentre Pellegrini oscilla come sempre fra centrocampo e attacco, con El Shaarawy e Zaniolo larghi alle spalle di Abraham. Gli occhi dei romanisti (diversi provenienti anche dall’Italia, col consueto sostegno) sono puntati sul Capitano, sul numero 23 e su Spinazzola, al rientro dopo le noie fisiche che li hanno tenuti a riposo precauzionale nelle partite della tournée giapponese. Lo stesso Tammy ha qualcosa da dimostrare sia pure per differenti motivi, dopo la prima opaca parte di stagione.
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FONTE: Il Romanista – F. Pastore
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