Old Trafford, per la Roma, è sempre più lo stadio degli incubi. Non è il 7-1 in Champions League del 10 aprile 2007, ma il Manchester United ci va vicinissimo. Finisce 6-2 e i Red Devils sono già in finale di Europa League perché, oltre all’enorme vantaggio, troveranno una Roma sventrata dagli infortuni. Chi si accontenta degli alibi può parlare di sfortuna, perché dover fare tre cambi nel primo tempo è un record assoluto.
Fonseca e il suo staff, però, devono riflettere sulla frequenza dei k.o. muscolari di alcuni giocatori (Veretout stirato al primo scatto, Spinazzola fuori poco dopo la mezzora) e sulla necessità di mandare in campo Smalling che non era in grado di giocare ed è crollato nello stadio che lo aveva visto protagonista di tante battaglie e vittorie. È stata la notte del matador Cavani e di Bruno Fernandes. Due gol e due assist per entrambi, il dominio completo della gara attraverso tecnica, atletismo e leadership.
In queste condizioni la Roma ha retto un tempo, chiuso addirittura in vantaggio per 2-1, sfruttando gli errori che lo United ha concesso dopo la partenza lampo con il gol di Fernandes al 9′. Pogba pallavolista su un cross di Karsdorp (rigore al 15′ trasformato da Pellegrini) e una dormita di Shaw sul gol di Dzeko rendono incredibile lo svolgimento della partita.
Dopo Veretout crollano Pau Lopez (lussazione alla spalla) e Spinazzola. La Roma scompare lì. La ripresa è un calvario fin dall’inizio. Cavani pareggia, poi Mirante regala il 3-2 con una respinta su un tiro non impossibile di Was-Bissaka. L’arbitro spagnolo è fiscale sul rigore di Smalling su Cavani. Si prende la gloria pure Greenwood.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri