Basterebbe guardare i loro volti a fine partita per capire quello che è stato Roma-Venezia. Libero del nervosismo accumulato in precedenza quello di Juric, assai teso invece quello di Di Francesco. Se c’è stata una squadra che meritava di vincere quella è proprio il Venezia. La Roma ha faticato a lungo a costruire, soprattutto nel primo tempo, quando la squadra è apparsa lenta e prevedibile, incapace di costruire anche un minimo pericolo. Del resto, nella rosa della Roma ci sono dei limiti strutturali evidenti, a iniziare dalla mancanza di un terzino destro di valore (Celik era una riserva, si ritrova titolare).
Juric sta provando a cambiare tante cose, considerando anche che questa era una squadra costruita per giocare con il 4-3-3, con l’idea di sfruttare gli esterni. La partita è cambiata più per inerzia che per costrutto. E a cambiare molto nelle dinamiche giallorosse è stato proprio lui, Niccolò Pisilli, uno che ha dato elettricità a tutta la fase offensiva. Il gol è il premio a una partita giocata sempre a testa alta, con cuore e coraggio, le doti che piacciono al tecnico croato. Per Juric un sorriso in più per lo scampato pericolo, per il Venezia una beffa che fa male.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese