La Roma ha ritmi non da Champions, visto che l’attacco è solo il settimo del campionato. Per questo ci sarebbe bisogno del risveglio del centravanti, a cominciare da Andrea Belotti, candidato a essere titolare contro il “suo” Torino. Appena 145 giorni fa viveva il suo momento più nero nella Roma. Un momento che lo proiettava in una sorta di terra di nessuno, un limbo in cui persino il corpo sembrava averlo tradito. Era il 13 novembre quando l’attaccante giallorosso entrava in campo contro il Torino, il suo passato, il club a cui deve quasi tutto.
La squadra granata era in vantaggio per 0-1 all’Olimpico, ma nei minuti finali un calcio di rigore avrebbe potuto cambiare ogni cosa. Chi si candida a batterlo? Sì, proprio lui, il Gallo, fino a quel momento ancora a zero gol in campionato e con un pioggia di critiche sulle spalle. Ma poiché il destino ha un ottimo senso dell’humor nero, Belotti calciava e sbagliava il rigore, finendo persino per infortunarsi nello spicchio di gara concessogli.
La Roma avrebbe poi pareggiato poi quella partita grazie a Matic in pieno recupero e a quel punto, l’esultanza dell’ex torinista, finiva per costargli una pioggia di critiche social dai tifosi granata, che si univano a quelle dei sostenitori giallorossi per via del penalty fallito. Non basta. Il problema muscolare ha condizionato anche il richiamo di preparazione dell’attaccante, che all’inizio del 2023 ha stentato.
Così domani, quando Andrea scenderà in campo nello stadio che lo ha fatto diventare idolo del popolo granata, è probabile che lo possa fare da titolare. Occhio ai particolari, però. Una cosa è rimasta perfettamente identica a quel malinconico 13 novembre: la casella dei gol segnati in campionato. Belotti, infatti, è ancora a quota zero.
Morale: per adesso le cifre che dovrebbero far scattare il nuovo contratto con il club giallorosso ancora non sono state centrate. E la sensazione è che al Gallo convenga accelerare, perché non può bastare solo l’abnegazione che mostra in ogni partita ad assicurargli un posto nel futuro di una squadra che finora ha nell’attacco il proprio anello debole.
In effetti, se si eccettua il rendimento di Dybala – che è già giunto in doppia cifra – in campionato l’attacco della Roma stenta. Nessuna sorpresa. I numeri delle punte e dei centrocampisti offensivi, infatti, sono scarni. Abraham è fermo a quota 6, El Shaarawy è salito a 4, Pellegrini è a 2, Wijnaldum è arrivato a 2, mentre Solbakken e Volpato sono immobili a quota uno, così come Matic e Cristante.
FONTE: La Gazzetta dello Sport -. M. Cecchini