Dopo Tirana, Budapest! Trecentosettantotto giorni dopo aver eliminato il Leicester in semifinale di Conference League, la Roma di Mourinho concede il bis contro il Bayer Leverkusen, stavolta in Europa League: sarà finale contro il Siviglia. Un trionfo di tattica, sofferenza, sacrificio e cuore. Un cuore grande. immenso, che ha permesso ai giallo rossi di resistere all’inevitabile assalto dei tedeschi. Ma ridurre il match alla difesa del fortino non renderebbe merito ad una squadra e ad un allenatore che ancora una volta hanno saputo invertire ogni pronostico.
Perché adesso è semplice, anche per i bookmakers dare la Roma favorita il prossimo 31 maggio contro gli andalusi. Ma il percorso è stato tortuoso, difficile, lungo 14 partite, 2 in più di quello che si pensava all’inizio. E invece ci sono voluti anche i playoff per eliminare il Salisburgo, poi la Real Sociedad, il Feyenoord, fino a ieri sera quando lo scaldo e toccato ai tedeschi di Xabi Alonso. Finale a anni che porta la firma di un signore di Setubal che ha cambiato la storia recente di un club non abituato alla vittoria.
Anche ieri sera non è stato semplice. Il Leverkusen parte con il piede sull’acceleratore pressando alto. La linea difensiva guidata da Tah accorcia addirittura sulla mediana. La squadra di Xabi Alonso è così raccolta in 25 metri e costringe la Roma a cercare i lanci lunghi. Su uno di questi Abraham vince il duello aereo con Tapsoba, palla a Pellegrini che spedisce di poco a lato. La Roma c’è, guidata da Matic che si sdoppia su Wirtz e Demirbay, piedi e qualità a servizio dei tedeschi. E proprio la posizione del nazionale tedesco a infastidire i giallorossi perché Azmoun spesso arretra in stile Dzeko cercando la sponda o per lo stesso numero 27 oppure l’asse di destra composto dai velocissimi Frimpong e Diaby. Così facendo la Roma è chiamata ad allargarsi e stringersi in continuazione, stile fisarmonica, spendendo tante energie. E prima o poi l’errore arriva. Fortuna vuole che su una lettura sbagliata di Ibañez, Diaby si allarghi troppo al 12′ e da posizione impossibile colpisca la traversa. I campanello d’allarme è nero suonato. Mou si alza dalla panchina, invita i suoi a salire, del resto lo schieramento con le due punte doveva essere propedeutico a non trasformare la gara in un assalto a Fort Apache.
La pressione del Bayer è però costante: Demirbay impegna Rui Patricio in angolo poi in una parata a terra. I problema della Roma è soprattutto nella circolazione del pallone. Eccezion fatta per Matic gli errori si ripetono: Belotti non tiene un pallone che sia uno. Ibañez (con Cristante marcato a turno da Wirtz e Azmoun) chiamato alla costruzione sbaglia molto, Pellegrini e Bove sono assorbiti dai rispettivi compiti di mediano. E come se non bastasse dono 32 minuti si ta male anche Spinazzola muscola re):dentro Zalewski.
Mou capisce che così non si può continuare a lungo. Perché se è vero che la Roma ha perlo più concesso tiri da fuori. La squadra è troppo bassa e la pressione va allentata con un calciatore capace di tenere il pallone. Fuori Belotti, quindi, è il turno di Wijnaldum. Pellegrini si alza vicino a Tammy. Jose ci ha visto lungo un’altra volta. La gara cambia, ora i giallorossi danno l’impressione di controllare più agevolmente. Anche perché l’olandese regala l’equilibrio che mancava e Lorenzo arretrando da pia opzioni di passaggio ai compagni. È diventa più lucida sui calci piazzati: una parabola fantastica per Mancini viene deviata con una spaccata da Tah quando la pananchina giallorossa era già entrata in campo per festeggiare.
I minuti corrono, il Lverkusen alza i giri del motore: prima Frimpong lascia sul posto Zalewski ma è bravo Ibañez a chiudere. Poi tocca a Rui Patricio salvare su un rasoterra di Demirbay con Mancini che evita il tap-in di Azmoun. Si soffre, è inevitabile, ma sempre senza perdere la testa. Xabi Alonso fa allin con Adli per Bakker e Hlozek per Palacios: Mou replica con il rientrante Smalling., Ancora brividi per un tiro di Tah deviato da Matic e per una girata di Azmoun di poco a lato. Ma la Roma regge. E al fischio finale di Vincic, dopo gli interminabili 8 minuti di recupero, l’urlo dei 2000 tifosi alla Bayarena si unisce a quello di chi è rimasto in Italia. La Roma è in finale di Europa League.
FONTE: Il Messaggero – S.Carina
BAYER LEVERKUSEN-ROMA 0-0. La Roma è in finale!!! (TABELLINO)