Ci sono serate in cui a cambiare il destino non sono gli attaccanti, ma quelli che dovrebbero restare dietro. Difensori che spingono, si inseriscono, segnano: la Roma di Gasperini vive anche di questo. I giallorossi battono l’Udinese 2-0 grazie ai gol di Pellegrini e Celik: in una squadra dove gli attaccanti faticano, sono gli altri a tenere la rotta. Con i difensori che segnano e rendono la squadra anche la miglior difesa dei top 5 campionati. Così, per la terza volta in stagione, la Roma arriva alla sosta da prima in classifica. «Scudetto? Lasciamo sognare i tifosi, poi faremo i conti», ammette Gasp.
Il gol di Celik – il secondo in maglia giallorossa – è la fotografia di una squadra che sa reinventarsi. Una triangolazione breve, tutta tra difensori: Celik–Mancini–Celik, movimento in avanti e destro chirurgico sul secondo palo. L’azione che chiude la partita e allunga l’elenco dei difensori goleador di Gasperini: dopo Mancini, Ndicka, Wesley e Hermoso, ora anche il turco ha scritto il proprio nome.
È un modo diverso di vincere, che racconta il momento di una squadra ancora alla ricerca di certezze davanti, ma ormai consapevole della propria forza dietro. Il turco ha ritrovato un ruolo centrale prima con Ranieri, che lo ha riscoperto difensore puro, poi con Gasperini, che lo ha trasformato in un giocatore doppio: braccetto o quinto di fascia, con la stessa efficacia. La sua evoluzione tattica ha permesso al tecnico di spostare Wesley a sinistra senza perdere equilibrio.
A distanza di tre giorni dal gol contro i Rangers, il numero 7 giallorosso ha colpito di nuovo, interrompendo anche la maledizione dei rigori: dopo gli errori di Dybala a San Siro e i tre sbagliati contro il Lille, la Roma torna a segnare dagli undici metri. E in una squadra che fatica a trovare continuità realizzativa, il capitano sta tornando a essere un riferimento tecnico e psicologico. Ma è l’intera linea difensiva a raccontare la trasformazione della Roma. Sei difensori diversi hanno già segnato in stagione, più di qualunque reparto offensivo della Serie A. Una statistica che dice molto: Gasperini ha costruito un’identità che parte dal controllo, dall’organizzazione, dall’inserimento.
FONTE: La Repubblica











