Nelle partite da dentro o fuori difficilmente Mourinho sbaglia, basti pensare che nelle 50 sfide da knock out che finora ha disputato in Europa ne ha vinte 38, perdendone solo 12. Poi Mou sa bene che stasera per l’eventuale qualificazione peserà molto lo stadio, la passione, il calore dei tifosi. Mou queste partite le carica a mille, a livello anche di intensità, studiandole nel minimo dettaglio. Se c’è un giocatore su cui sono concentrate le attese di tutti, quello è Paulo Dybala. L’argentino si è allenato sia martedì sia ieri, anche se poi con tutte le dovute cautele del caso.
Questa mattina ci sarà il provino decisivo, per capire se potrà essere della partita o meno dopo l’affaticamento muscolare all’adduttore destro che lo ha costretto ad uscire proprio una settimana fa, a Rotterdam, nella partita di andata. Certo alla Roma serve la sua fantasia, la sua inventiva, i suoi colpi di classe. Dybala è uno che può decidere la partita anche con una giocata da fermo, con una punizione. E domani il baricentro giallorosso sarà più alto del solito, con Paulo che giostrerà negli ultimi 25-30 metri per far male.
La squadra giallorossa adotterà la stessa tattica vista soprattutto nel secondo tempo di Rotterdam. Ovvero: andare a pressare alto gli uomini di Slot, che hanno dimostrato delle capacità di palleggio abbastanza modeste. Soprattutto Trauner e Hancko hanno evidenziato dei limiti che gli addetti al primo pressing (Belotti–Abraham e Pellegrini su tutti) potrebbero sfruttare per una riconquista “alta” del pallone. A quel punto, prima che la retroguardia avversaria si riorganizzi, sarebbe plù facile trovare quegli spazi utili per andare subito in porta.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini / A. Pugliese