Atalanta, salvale tu. Almeno una delle due, perché entrambe è impossibile. Un posto in più per l’Italia in Champions Gasp può guadagnarlo: occorre battere il Bayer Leverkusen in finale di Europa League. A quel punto ne beneficerebbe una squadra romana, quella tra le due che arriverà davanti in classifica acciuffando la sesta posizione. Sarebbe un regalo dorato, ma allo stesso tempo un dono pieno di malinconia e imbarazzo.
L’Atalanta ha un monte ingaggi nettamente inferiore rispetto alla Lazio, parliamo di una cifra attorno al 25 milioni, e addirittura la metà di quello della Roma. Dai diritti televisivi, il club bergamasco incassa molto meno dei club della capitale una quindicina di milioni rispetto a ciascuna delle due, che nella ripartizione beneficiano del maggiore bacino di utenza, degli ascolti più elevati e della storia (i risultati recenti, invece, permettono all’Atalanta di ridurre un po’ il gap).
Il presente di Roma e Lazio non è gioioso, ma a creare apprensione, forse anche inquietudine, è soprattutto il futuro. La Roma, ad esempio, perderà tanti giocatori tra contratti in scadenza e prestiti, a cominciare da due dei suoi tre centravanti: Lukaku e Azmoun.
A rendere più preoccupante la situazione della Roma c’è l’incertezza societaria. Lina Souloukou, Ceo giallorossa, non è affiancata da un direttore sportivo dopo l’addio di Tiago Pinto: con una squadra che necessita di tanti interventi sul mercato, chi programma come muoversi?
Parlavamo di imbarazzo. Ebbene, l’aspetto più imbarazzante della vicenda è questo: che la Roma debba aspettare un favore dall’Atalanta dopo avere polemizzato a lungo e in modo durissimo per la presunta iniquità dello slittamento del recupero con la Fiorentina a campionato finito.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – S. Agresti