Una sosta più utile che mai per ripartire. O almeno provarci. È ciò a cui puntano la Roma e Chris Smalling, ancora alle prese con il problema tendineo – sente dolore tra il piatto tibiale e il quadricipite – che lo sta tenendo fermo ormai da quasi un mese e mezzo. L’ultima gara giocata è quella con il Milan, dopo le prove non impeccabili contro Salernitana e Verona. (…)
Adesso però la situazione pare leggermente migliorata: prima della trasferta di Cagliari infatti per il numero 6 era stato programmato un provino propedeutico a farlo partire con la squadra. Il test però ha evidenziato come per rientrare mancasse ancora qualcosa e tutto è stato posticipato alla gara con il Monza del 22 ottobre. Nonostante Chris non abbia ancora ricominciato ad allenarsi in gruppo, il quadro appare meno preoccupante e, nei piani di Mou e dei medici, c’è l’intenzione di riaverlo a disposizione per la ripresa del campionato. (…)
Dal suo arrivo a Roma, in poco più di quattro stagioni, Smalling è stato fermo per infortunio ben 305 giorni. Un ruolino di marcia preoccupante se paragonato a quello di Manchester, quando – in nove anni con lo United – saltò soltanto 313 giorni. (…)
Un riconoscimento che Chris vuole ripagare sul campo cercando di rientrare il prima possibile. Anche perché la sua assenza è resa ancora più pesante dall’infortunio di Diego Llorente, il compagno di reparto riportato a Trigoria da Tiago Pinto durante l’estate proprio per fornire un’alternativa difensiva in più a Mourinho (orfano del suo pupillo Ibanez).
Anche lo spagnolo spera di tornare dopo la sosta, ma al momento – complice il lungo stop di Kumbulla che non rientrerà prima di gennaio – gli unici difensori ‘puri’ a disposizione del tecnico sono Mancini e il neo arrivato Ndicka. Una situazione di totale emergenza che sta costringendo Cristante a giocare da centrale riadattato.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – E. Zotti
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