Big problem. Le grandi fanno da guastafeste. Niente party giallorosso a Torino: sul prato dell’Allianz Stadium la Roma non si diverte, sbatte contro la Juventus – 2-1, con Baldanzi che risponde tardi a Conceicao e Openda – e il solito malanno di stagione, provocato dagli scontri diretti con la concorrenza. Quella delle big: dall’Inter al Milan fino al Napoli e alla Juve (29 punti), che ora respira sul collo della Roma (quarta con 30). All’esame la squadra di Gasperini viene sempre bocciata. Copia e incolla moltiplicato per quattro. Se tre indizi fanno una prova, quattro sono una condanna. Perché le sconfitte hanno quasi sempre lo stesso marchio: l’attacco leggero che non funziona (…).
Lampeggia intermittente, ma non punge mai. Dybala falso centravanti non è a suo agio. Come pure Soulé, depotenziato quando parte titolare insieme al connazionale. Quasi non parlassero la stessa lingua. Insomma, coi piedi non s’intendono. Caratteristiche simili, che s’annullano davanti alle difese più blindate, dove la fantasia – da sola – non basta. Servono i muscoli. Quelli di Ferguson, magari. Se l’irlandese aveva deluso contro il Napoli (…) ieri ha scosso la Roma. Recupero di Wesley (migliore in campo) e poi palla alla punta. Il gol della speranza passa infatti dai piedi dell’irlandese: un tiro potente, che ha costretto Di Gregorio a respingere su Baldanzi, solo davanti alla porta bianconera spalancata.
Ma Gasperini, dal primo minuto, ha preferito schierare ancora una volta la sua Roma spuntata. Ferguson in panchina e Dovbyk fuori dai giochi per infortunio. Oltre che sul mercato. Da lì Gasperini s’aspetta due regali: Raspadori ma soprattutto Zirkzee, un attaccante più funzionale alle caratteristiche del suo gioco. «A gennaio vogliamo rinforzarci», ha raccontato il direttore sportivo Frederic Massara prima della gara. «Gasperini mi sta pressando, ma io sguscio e cerco di eludere questa pressione», la sua confessione. Lo ha già fatto per tutta l’estate, quando il tecnico pigiava in continuazione sul bottone d’emergenza per un intervento rapido nel reparto che più lo esalta: l’attacco. Le trattative d’agosto hanno deluso l’allenatore, rimasto con l’acquolina in bocca fino a inizio stagione. (…)
Non solo in attacco. Perché anche la difesa – che più ha valorizzato la Roma finora – sta mostrando le sue falle. Senza Ndicka – partito verso la coppa d’Africa – e Hermoso, la squadra di Gasp ha faticato terribilmente. Il secondo gol juventino certifica il problema. Colpa di un errore di comunicazione tra i protagonisti del reparto: Mancini, Rensch – arretrato come soluzione d’emergenza – e Ziolkowski, centrale baby (20 anni) lanciato titolare per l’occasione.
I miglioramenti – rispetto all’esordio disastroso in Europa League – si vedono. Il polacco ha dimostrato personalità, chiedendo spesso un riscontro al più esperto Mancini. Certo, qualche difetto va limato. E Gasperini lo aveva già sottolineato qualche settimana fa: «Ziolkowski è bravo, ma entra troppo in scivolata». Colpa del passato trascorso nelle arti marziali, forse. Cintura nera di contrasti. Mentre la Roma – con le big – veste ancora quella bianca.
FONTE: La Repubblica . N. Maurelli











