Si vola ai quarti per la prima volta, senza patemi e col Napoli nei pensieri. La Roma inorgoglisce un’Italia ferita dalle eliminazioni di Champions e gestisce bene il 3-0 dell’andata battendo pure a Kiev uno Shakthar molto deludente. Merito soprattutto di Fonseca che nel primo tempo tiene il ritmo basso e fa male alla prima occasione nella ripresa con Mayoral che si riscopre bomber in Europa League: Karsdorp affonda, il pallone viene respinto dalla difesa ucraina e sul tap in di testa lo spagnolo non perdona.
Cala il sipario virtuale sulla partita nonostante la rete del pareggio di Moraes e la doppietta di Mayoral che deve solo appoggiare in rete il regalo di Carles Perez. E’ il settimo gol nella competizione per Borja che in campionato stenta ma in coppa vola. Nel finale si aprono spazi ed occasioni ma il risultato non cambia più. Al triplice fischio la Roma è ai quarti per la prima volta nella storia da quando la competizione non si chiama più Coppa Uefa. Prova di grande concretezza. Era importante non prendere gol nei primi trenta minuti.
Lo Shakhtar ha avuto l’iniziativa ma abbiamo difeso bene e siamo andati in contropiede. “E’ un ottimo traguardo. Il mio calcio più adatto in Europa che in serie A? No, penso che abbiamo dimostrato che ci possiamo adattare anche al calcio italiano. E’ vero però che qui ci sono più spazi. In Italia non è facile, ma vogliamo arrivare quarti”, le parole dell’ex ingrato Fonseca che dopo il Braga fa fuori pure il suo Shakthar. Domani a Nyon il sorteggio dei quarti alle 13 con poche big da evitare (vedi Arsenal, ma non il Tottenham eliminato) e tante occasioni da cogliere.
Senza perdere di vista la sfida di domenica sera al Napoli che vale un bel pezzo di zona Champions e che la Roma non può davvero sbagliare dopo il ko di Parma. Fonseca si affiderà a Dzeko e Pellegrini ma difficilmente potrà contare su Smalling. Paura per Ibanez uscito stordito dopo uno scontro con Kumbulla ma i primi controlli hanno escluso problemi. Non si ricorda nulla della partita ma sta bene, chiosa Fonseca.
FONTE: Leggo – F. Balzani