La perfezione non è di questo mondo, ma fare tesoro dell’esperienze è il modo migliore (forse l’unico) per crescere. La Roma delle gestioni Garcia e Spalletti – con medie-punti eccellenti – non è riuscita a guarire dalla sindrome delle «piccole». In 20 occasioni in campionato, più il tracollo in Coppa Italia contro lo Spezia nella scorsa stagione, la Roma ha infatti perduto punti contro le provinciali, quelli che a fine stagione fanno di solito la differenza tra vincere e ottenere soltanto un piazzamento. C’è chi parla di una maledizione che comincia da lontano, risalendo fino a Roma-Lecce che costò lo scudetto a Eriksson o a Venezia-Roma, letale per il bis che poteva fare Capello. Concentrare il focus sulle ultime tre stagioni è meno «vintage», ma probabilmente più utile.
Non tutte le partite sono uguali e, sicuramente, una divisione importante è tra quelle «pesanti» e quelle ininfluenti. Nella prima stagione Garcia sono arrivati il pareggio 0-0 in casa contro il Cagliari, l’1-1 a Bergamo e le sconfitte a fine campionato (ininfluenti) contro Catania (4-1) e Genoa (1-0). Nella seconda dell’allenatore francese ci sono Palermo-Roma 1-1, Roma-Empoli 1-1, Roma-Parma 0-0 (quella dell’esordio di Doumbia, reduce dalla Coppa d’Africa), Verona-Roma 0-0, Chievo-Roma 0-0, Roma-Atalanta 1-1 e Roma-Palermo 1-2 (ininfluente, ma alla vigilia ci fu la conferenza stampa che, di fatto, sancì la rottura tra Garcia e Pallotta). Nella stagione scorsa, divisa tra il tecnico francese e Spalletti, la Roma ha perso punti a Verona (1-1 con l’Hellas), Bologna (2-2), Atalanta in casa (0-2) e ancora Verona (Chievo 3-3). Con Spalletti sono arrivati il pareggio 1-1 con l’Hellas all’esordio del nuovo tecnico, un 1-1 contro il Bologna all’Olimpico e il 3-3 in rimonta, propiziato da Totti, a Bergamo.
In questa stagione mancano i punti di Cagliari (dove la Roma era in vantaggio 2-0 a inizio ripresa) e quelli dello 0-0 di domenica a Empoli. Occasioni sprecate per essere più vicini alla Juventus e per mettere una distanza di sicurezza rispetto a tutte le altre pretendenti al secondo posto e alla qualificazione diretta alla Champions League. Spalletti ha sintetizzato così la giornata degli sprechi: «Non siamo stati abbastanza allupati». Vero. Ma contro un Empoli che al 35’ del primo tempo aveva tre difensori ammoniti su quattro (Veseli, Bellusci e Pasqual) poteva aiutare anche un Perotti messo un po’ prima dell’83’.