La classifica di fine ottobre non conta. Ma ritrovarsi al quarto posto avrebbe un significato particolare visto il momento d’ emergenza: la Roma ha l’occasione di salire in zona Champions stasera, a patto che vinca contro l’Udinese a domicilio e l’Atalanta riesca quantomeno a fermare il Napoli al San Paolo.
É il momento di gettare via definitivamente la maschera per i giallorossi (ma non ancora per Dzeko…) in questo mercoledì di campionato alla vigilia di Halloween, la vittoria col Milan ha detto che questa squadra in grado di lottare nonostante le assenze. Perché ha trovato un’anima e, a differenza della passata stagione, crede in quello che gli chiede di fare I’ allenatore. A prescindere dagli interpreti. Tutti coinvolti, tutti pronti a dare quel qualcosa in più necessario per sopperire ai tanti
forfait, il vero successo di Fonseca finora questo.
Ma il tecnico tiene giustamente alta la tensione e avvisa i suoi: «Qui nessuno – dice ridendo – può riposare. Non sto pensando al turnover, la squadra ha fatto una buona partita sia contro il Borussia che contro il Milan. E non credo che cambierò molto». Non più di due giocatori diversi rispetto a domenica scorsa per affrontare un avversari reduce dalle sette sberle prese dalla terribile Atalanta, «ma non abbiamo rivisto quella partita – spiega il tecnico – che una storia a sé. L’Udinese aveva subito solo sei gol nelle gare precedenti, una squadra che difende compatta, in contropiede sono pericolosi con i giocatori veloci e forti fisicamente. Mi aspetto una sfida molto difficile, come 10 sono tutte nel campionato italiano dove I’ultima può battere la prima».
Poi ripete in pubblico i concetti con cui ha scosso il gruppo dopo la brutta prestazione di Genova. «Noi dobbiamo essere una squadra ambiziosa, non l’ho vista contro la Sampdoria. Ne ho parlato con tutti perché importante la mentalità e giocare per vincere. Chi fa parte di questo club non deve pensarla diversamente. Adesso importante che i ragazzi capiscano che necessario lottare, correre ed avere l’ ambizione di vincere sempre. Non solo ora ma sempre: non abbiamo fatto niente e non bisogna pensare di aver risolto tutto battendo il Milan, ci aspetta una gara completamente diversa».
Florenzi potrebbe star fuori anche stavolta. «É il nostro capitano – sottolinea Fonseca – si allena sempre forte ma nelle ultime due partite ho fatto altre scelte. In futuro toccherà di nuovo a lui, non un problema, soltanto un’opzione». Su Mancini a centrocampo: «L’ho scelto perché fra i nostri centrali quello più bravo nel costruire il gioco, era la miglior soluzione in questo momento. Under – aggiunge – pronto ma non può fare novanta minuti, a Mkhitaryan non manca molto». Ma non c’è tempo per pensare agli assenti: la Champions li che
aspetta. Nonostante tutto.
FONTE: Il Tempo – A. Austini