Così diversi, così simili. I romanisti che hanno avuto la fortuna di vedere anni e anni di Francesco Totti all’Olimpico, ieri sera hanno festeggiato con la voce ma anche dentro il cuore per Paulo Dybala. La vittoria della Roma sul Monza coincide con i gol numero 99 e 100 di Dybala ma anche con una sensazione forte: per ritrovare un giallorosso capace di fare gol e assist con quella naturalezza bisogna proprio risalire a Totti.
Paragone non blasfemo, visto che Francesco è stato il primo a cercare di convincere Dybala a venire alla Roma, quando sembrava sicuro il trasferimento all’Inter, e gli ha anche promesso la maglia numero 10 (ma la Joya ha tenuto il 21).
In una gara in cui ha lasciato il possesso palla al Monza, per scelta tattica di Mou, la Roma ha scatenato negli spazi ingenuamente offerti il suo triangolo magico Dybala–Abraham–Pellegrini. Qualità allo stato puro, resa ancora più letale dalla serataccia di Marrone in grave ritardo su Abraham sia sull’1-0 che sul 2-0.
Lo Special One, un po’ come Klopp al Liverpool, chiede ai suoi attaccanti un lavoro giusto in fase di non possesso ma senza mai esagerare: vuole che siano freschi e spietati quando attaccano gli spazi. Il 3-0 è arrivato nella ripresa con un’altra specialità della casa: corner battuto da Pellegrini e incornata di uno dei tanti saltatori giallorossi, in questo caso Ibanez.
Primi da soli per una notte non significa niente, visto che oggi almeno tre squadre possono raggiungere la Roma, ma non è certo una sensazione spiacevole, anche se Mou ha perso per infortuni muscolari prima Kumbulla e poi El Shaarawy.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri