Nessuno sa se e quando quando si tornerà a giocare, ma i bilanci vanno messi in sicurezza. Senza Champions League l’attuale monte stipendi è insostenibile: 109,9 milioni lordi e 63,3 netti, sfruttando gli sgravi fiscali del Decreto Crescita (elaborazione Calcio e Finanza su dati della Gazzetta dello Sport).
Per il futuro l’ingaggio massimo è fissato a 3 milioni netti, ma pesano alcuni stipendi attuali: gli 8,8 lordi di Edin Dzeko, 5 milioni al netto ma che arrivano a 7 con i bonus fino al 2022, i 7,9 milioni di Pastore (4,5 netti) fino al 2023, a quota 3 Spinazzola, Veretout, Florenzi, Perotti e Kolarov più Smalling, Mkhitaryan e Kalinic.
Tra le ipotesi da sottoporre a Dzeko: una spalmature dell’ingaggio, la strada più probabile, un taglio dello stipendio, il cartellino gratuito offerto dal club.
Oggi è previsto un incontro in videoconferenza tra il mondo del calcio e il ministro dello Sport, Spadafora. Ieri, invece, l’Uefa ha raccomandato di portare a termine i massimi campionati nazionali e le coppe.
FONTE: Il Corriere della Sera