“Sono molto preoccupato per come sta andando avanti il progetto dello Stadio della Roma”. Dopo i primi quattro incontri del dibattito pubblico sull’impianto di Pietralata, si apre la prima crepa nella maggioranza sulla futura casa dei giallorossi.
È il consigliere comunale e presidente della commissione Sport del Campidoglio, il verde Ferdinando Bonessio, a porre i primi dubbi, criticando le modalità dei faccia a faccia tra i tecnici (quelli dell’amministrazione capitolina e quelli del club dei Friedkin) e i residenti. “A cinque mesi dall’approvazione del pubblico interesse speravo che ci fossero delle risposte o delle proposte più specifiche sul trasporto pubblico, la viabilità, il verde pubblico o l’inquinamento acustico”. Invece, fin qui, solo tanta teoria.
“Sembrano lezioni universitarie per degli studenti di ingegneria e architettura. Ma chi partecipa al dibattito pubblico vorrebbe che i relatori entrassero nel merito”, attacca Bonessio. La sua sfuriata sullo stadio arriva dopo le proteste e le lamentele dei comitati di quartiere e associazioni di settore. Malumori che starebbero prendendo piede anche nel resto della maggioranza.
E potrebbe avere un peso nei prossimi appuntamenti su Pietralata. “La preoccupazione è condivisa con altri consiglieri che si aspettano, come me, risposte diverse. Ricordo in aula ci sarà presto un altro passaggio cruciale: sarà l’aula, insieme al sindaco Roberto Gualtieri, a dover nominare il suo rappresentante alla conferenza decisoria della Regione Lazio”.
Quasi un monito quello di Bonessio. Perché c’è preoccupazione sull’andamento degli incontri con la cittadinanza anche nel gruppone di consiglieri a trazione dem che ha approvato il pubblico interesse. “Qui non è in dubbio la bontà del progetto, ampiamente condiviso anche dall’opposizione, ma come in questa fase vengono trattati certi temi”, specifica il presidente della commissione Sport. Che continua: Nei quattro incontri effettuati ci sono state delle interessanti lezioni di trasportistica a livello nazionale, ci è stata descritta la potenza di fuoco dell’hub di Tiburtina e ci è stato spiegato il cronoprogramma di investimento sui trasporti pubblici che non è altro il Piano urbano della mobilità sostenibile del tutto indipendente dalla costruzione dello stadio. Mancano studi di approfondimento, bisogna capire se il cronoprogramma di costruzione dell’impianto prevede che nel 2027 entri in funzione il nuovo piano di viabilità e trasporto pubblico. In che modo il 50% tifosi potrà raggiungere lo stadio con i mezzi pubblici? Quali potenzialità ha nel 2027 il potenziamento della linea B? Il sistema di segnalamento è qualcosa di fattibile economicamente e temporalmente con la costruzione dello stadio? L’aumento della frequenza dei treni regionali è stata concordata con Rfi?”.
Non è tutto. Bonessio apre anche il grande tema dell’anello ferroviario: “Come mai quando il governo ha annunciato il definanziamento dei fondi Pnrr dell’anello ferroviario a Nord nessuno si è posto il problema di come potranno raggiungere lo stadio con i mezzi pubblici i cittadini di quel quadrante”. Un cortocircuito tecnico-istituzionale ancora senza soluzione.
FONTE: La Repubblica – M. Juric
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