La crisi sta lì, insopportabile e indecifrabile. E certificata dal raccolto misero in campionato. Ma va presa subito di petto in Europa, senza stare a pensare al futuro. Stasera conta solo il presente, senza spargere in giro altra illusione. L’altra Roma, però, sa come virare all’improvviso, anche perché non ha niente a che vedere con quella del percorso inammissibile nei primi 2 mesi della stagione, solo 14 punti su 27 disponibili in serie A e prestazioni spesso indecenti. A essere chiamata in causa, nel momento più delicato, è insomma quella di Champions, capace di vincere le ultime 5 partite interne della competizione all’Olimpico, dove stasera (ore 21) si presenta il Cska Mosca. Da trattare come è successo nella passata edizione con il Chelsea, il Qarabag, lo Shakhtar Donetsk, il Barcellona e il Liverpool, e 3 settimane fa con il Viktoria Plzen. Anche perché la formazione di Mosca, con il pari esterno e al fotofinish contro i campioni della Repubblica Ceca e il successo casalingo e di prestigio contro il Real, è a sorpresa in testa al gruppo G con 4 punti. Le merengues e i giallorossi inseguono a meno 1.
SENZA ALIBI – Il successo è, insomma, obbligatorio. Ovviamente per la classifica nel gruppo G (e vista sugli ottavi), ma anche per non rischiare di compromettere, pure in Europa, quest’annata che è partita come peggio non si poteva in serie A. Il mercato estivo, incomprensibile e insufficiente, non aiuta certo la Roma a viaggiare alla velocità dell’anno scorso. Al tempo stesso, però, non giustifica l’attuale rendimento, scadente e preoccupante, nelle 9 partite di campionato. Di Francesco fatica più che nella stagione scorsa e lo sa bene pure lui. Ma la società, dopo non averlo assistito e assecondato nel miglioramento della rosa, dovrebbe almeno dargli forza nello spogliatoio. E, comunque, dentro il recinto di Trigoria. Inchiodando e non coprendo chi nel gruppo, e in abbondanza, sta dando il peggio di sè. In allenamento e in partita.
FORMAZIONE CALIBRATA – Pastore è di nuovo out, fermato ancora dalla solita sofferenza al polpaccio (3° stop). Non è il caso di aggiungere altro: la cronaca è sufficiente. Fuori dalla lista dei 21 convocati, forfait i loro largamente annunciati, pure Karsdorp e Perotti. La scelta, dunque, è limitata. Di Francesco cercherà di utilizzare chi sta meglio. Tornano a disposizione De Rossi e Kolarov, ma l’intenzione del tecnico è di non schierarli entrambi dall’inizio. Non sono al top e quasi sicuramente titolare sarà il capitano, con l’altro in panchina. Pronto il cambio in corsa per De Rossi (il fastidio al mignolo non è scomparso): Coric trequartista e Pellegrini accanto a Nzonzi. In difesa, con il rientro di Manolas vicino a Fazio, confermato a destra Florenzi. Toccherà a lui spingere. E a sinistra si sistemerà Santon. E su quel lato, in attacco, Kluivert dovrebbe invece spuntarla su El Shaarawy, per il tridente, con Under e Dzeko, già usato per battere il Viktoria. Il turnover, insomma, c’è: 4 le possibili novità dopo la figuraccia di sabato pomeriggio contro la Spal.
AVVERSARIA CAMALEONTICA – Il Cska Mosca, 3° in classifica in Russia ed eliminato il 10 ottobre ai rigori dal Tyumen (seconda serie) nella Coppa di lega, cambia spesso, anche in partita, il sistema di gioco. Non è da escludere che Goncharenko possa mettersi a specchio, con il 4-2-3-1 su cui sta insistendo il collega giallorosso. Ma l’idea del tecnico bielorusso è di iniziare il match con il 3-4-2-1 che ritiene più equilibrato. Assente per squalifica il portiere Akinfeev, dentro il ventiduenne Pomazum, e recuperato Dzagoev, pronto a sistemarsi alle spalle del centravanti Chalov, 8 gol in 11 partite di campionato e 1 in questa Champions. L’altro trequartista è il croato Vlasic decisivo sia contro il Viktoria sia contro il Real: sua la rete del pareggio a Plzen e anche quella del successo a Mosca contro i campioni d’Europa.