Si è infortunato nel momento peggiore. Per lui, per De Rossi e per la Roma. Era il 25 agosto e il ko di Le Fée doveva rappresentare un problema di poco conto. In realtà l’infortunio del francese era serio. Ma tra il cortocircuito creatosi con l’addio di Daniele, l’arrivo di Juric, le dettate dimissioni della Souloukou e il forum di Ghisolfi a Trigoria, del petit Enzo si sono perse le tracce. Poi, all’improvviso, con appena un paio di allenamenti in gruppo prima dell’Elfsborg, eccolo ricomparire nella lista dei convocati a Monza dopo un vero e proprio calvario. Una convocazione che ora bisogna trasformare in un rientro in campo. Stabile e duraturo.
Sì ma dove? Enzo nel 3-4-2-1 di Juric non è uno dei due trequartisti. Può farlo, magari in partita potrà anche accadere di vederlo sporadicamente dietro a Dovbyk. Ma la posizione del francese è in mezzo al campo. In uno di quei due posti che hanno visto Koné e Cristante dettare legge nelle prime uscite con il nuovo allenatore.
Le Fée sinora è stato un oggetto misterioso, reso ancora più nebuloso con l’etichetta dei 23 milioni spesi dalla Roma per acquistarlo. Juric in questa sosta lo sta studiando. Può essere Enzo la carta per regalare quel pizzico di dinamismo, qualità e imprevedibilità in più. L’occasione con 7 gare nei prossimi 18 giorni non mancherà.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina