Il 1° pareggio esterno stagionale è solo di prestigio: la Roma, con l’1 a 1 del San Paolo, interrompe la striscia di 5 successi casalinghi del Napoli secondo, ma non migliora certo la sua classifica. La Juve leader ringrazia: Allegri ha di nuovo 6 punti di vantaggio su Ancelotti e già 13 su Di Francesco. Che, con 15 punti in 10 partite, guarda da lontano pure la zona Champions. Stasera all’Olimpico si affrontano la Lazio quarta e l’Inter terza, già in vantaggio rispettivamente di 3 e 4 punti. Mertens replica a El Shaarawy prima del recupero, ma il gol è annunciato dall’atteggiamento dei giallorossi che rinunciano a giocare.
TURNOVER LIMITATO – Il pubblico del San Paolo fischia quando lo speaker avverte che la Var non funziona (ripartirà al minuto 11). Il coro della gente, guardando la classifica e il rigorino concesso da Calvarese a Dybala sabato a Empoli, è contro la Juve. Massa avverte i capitani Hamsik e De Rossi e il fischio d’inizio, ritardato di quasi 7 minuti. Niente tecnologia, in partenza. Del resto anche Ancelotti e Di Francesco, al 1° incrocio in carriera, si comportano da conservatori, anche se per entrambi è la tredicesima formazione diversa in 13 match. Così evitano di esagerare con la rotazione dopo gli impegni di Champions e si accontentano di 2 innesti a testa: entrano Hysaj per Maksimovic e Milik per Mertens nel Napoli e Jesus per Fazio e Kolarov per Florenzi nella Roma. Il 4-2-3-1 dei giallorossi è quindi senza Florenzi che, per la ricaduta muscolare della vigilia, comincia in panchina. Nel tridente, dunque, spazio ancora a Under che è comunque ispirato. Nel 4-3-3 degli azzurri c’è invece il recupero in extremis di Insigne che, schierato accanto a Milik, recita da finalizzatore scelto: 8 gol (6 in campionato), da quando gioca da seconda punta. La conferma arriva subito, anche se non è proprio serata: Manolas, all’alba del match, fa muro a tutto corpo per negargli il vantaggio dopo lo slalom di Fabian Ruiz a sinistra.
TIMIDEZZA FATALE – Anche la Roma, con il sacrificio di Under ed El Shaarawy sui lati, difende con il 4-4-2. E, quando lavora di squadra e alza il ritmo nel palleggio, riesce a usare bene la transizione. Buona già la prima, in cui sono coinvolti, sulla destra Under, Lorenzo Pellegrini e Dzeko. La rete è di El Shaarawy che fa centro piombando in scena da sinistra, l’assist di Dzeko che rinuncia al tiro e la magia a fondo campo di Under. Il Napoli torna prendere gol al San Paolo dopo più di 2 mesi: qui c’è riuscito il 25 agosto solo il Milan, nella prima delle 5 vittorie casalinghe. A digiuno poi la Fiorentina, il Parma, il Sassuolo e, in Champions, il Liverpool. Di Francesco chiede a Under di non restare largo e a Pellegrini di non rinunciare al pressing per aiutare De Rossi e Nzonzi che spesso sono in inferiorità numerica contro Allan, Hamsik e Fabian Ruiz a centrocampo. Scelgono la corsia di sinistra, perché lì si fa trovare spesso pure Insigne. Il baricentro giallorosso, almeno per 10 minuti, sembra eccessivamente basso: in quella fase Olsen è pronto sia su Milik che su Hamsik. A metà tempo la Roma si sistema meglio e, rischiando meno, avanza con disinvoltura. Under ci prova da fuori e subito dopo imbuca in area per Dzeko che, saltato Ospina, indirizza sotto la traversa: Albiol salva sulla linea.
De Rossi si arrende prima dell’intervallo: dentro Cristante e ritorno al 4-3-3, con Nzonzi play. Massa non concede il rigore su Dzeko, atterrato da Albiol: giallo al centravanti per simulazione. Ancelotti, a ripresa iniziata, ci prova con Mertens per Milik. Di Francesco replica con Florenzi per Under. Spazio anche a Malcuit per Hysaj, Zielinski per Hamsik e Fazio per Manolas. La trappola del fuorigioco rende inutili le prime 2 reti di Mertens. Non la terza, prima del recupero.