Enzo Le Fée non aspetta altro che la chiusura della trattativa tra la Roma e il Rennes per il suo passaggio in giallorosso. Nel frattempo è vero che si allena regolarmente e con professionalità nel centro sportivo del club francese, ma è anche vero che è in costante contatto con il suo agente per capire cosa manca per arrivare alla fumata bianca. E quello che manca, come gli avrà confermato anche l’entourage, sono quei 2-3 milioni di distanza tra domanda e offerta. Un niente, se parliamo di calcio e denaro, motivo per cui Enzo non spegne mai il telefono (anzi, non mette mai il “non disturbare”, il telefono ormai non lo spegne più nessuno) e attende con ansia quel segnale di chiusura della trattativa.
L’affondo decisivo potrebbe arrivare nelle prossime ore, perché la volontà di Ghisolfi è quella di consegnare a De Rossi il centrocampista nei primi giorni del ritiro al Fulvio Bernardini. Quindi dalla prossima settimana ogni giorno sarà buono per avere un segnale sul suo sbarco. Anche perché adesso De Rossi ha soltanto un centrocampista a disposizione per lavorare sulla tattica, Bove, e nessun altro causa assenza dei nazionali.
Le Fée scalpita, ha trovato l’accordo con Ghisolfi (dovrebbe essere un quinquennale a circa 2,3 milioni netti a stagione) e non vede l’ora di cominciare questo suo nuovo capitolo, il primo lontano dalla Francia. Non sarà semplice invece arrivare a Sorloth ma la Roma ci proverà in tutti i modi possibili. La Roma ha offerto al Villarreal 20 milioni di euro per il ventottenne acquistato un anno fa dal Lipsia per 10 milioni di euro, e la risposta non è certo stata di quelle rassicuranti: no grazie, servono 30 milioni di euro, venti in più di quanto speso dodici mesi fa.
Del resto gli spagnoli vogliono monetizzare con la punta che ha realizzato 26 gol in 41 presenze stagionali tra campionato e coppe, e che è stata il secondo miglior marcatore della Liga con 23 reti. Il club giallorosso sta riflettendo sull’affare, partendo da un presupposto importante: Sorloth piace tanto e un investimento su di lui, nonostante a dicembre spegnerà 29 candeline, sarebbe anche sinonimo di crescita e miglioramento del reparto offensivo. Le parti sono al lavoro, Ghisolfi continua a sentire quotidianamente l’entourage del giocatore che gradisce la destinazione.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi