Il countdown è già partito. Punta al sì definitivo, all’accordo che porta Romelu Lukaku alla Roma in prestito per un anno dal Chelsea. Il primo giorno formale di trattative, dopo le presentazioni di venerdì sera a Stamford Bridge, si è chiuso con una fumata grigia. Ma quella bianca sembra davvero a portata di mano.
Perché l’attaccante ha fatto capire a parole di voler sbarcare alla corte di Mourinho, anticipando in modo prematuro alla stampa belga ad un torneo giovanile “nervoso perché andrò a Roma per firmare”. Poi però lo ha dimostrato anche con i fatti, accettando di ridursi l’ingaggio a 7,5 milioni di euro netti: è l’assist che serviva ai giallorossi per chiudere l’affare con il Chelsea. Oggi si riparte dall’intesa da trovare sul costo del prestito, ma la differenza attorno ai 3 milioni di euro (più 2 di bonus) è tutt’altro che incolmabile: Tiago Pinto, volato a Londra con Ryan Friedkin, predica ancora prudenza, ma c’è ottimismo, anche da sponda Chelsea, che l’affare per quanto complicato si possa chiudere al più presto. Magari già oggi.
Roma e Chelsea hanno lavorato all’intesa in un incontro di tre ore a cavallo dell’ora di pranzo. A risolvere il nodo più intrigato ci ha pensato Lukaku stesso: dopo un giro di telefonate tra le due squadre e l’avvocato Ledure, il belga va verso la firma con la Roma per una cifra di 1 milione di euro inferiore a quello che prendeva all’Inter. Una cifra, 7,5 milioni, nettamente più bassa dei 10,8 milioni che dovrebbe garantirgli il Chelsea, determinato a non pagargli più lo stipendio.
La Roma deve solo verificare il diritto di Lukaku a beneficiare ancora del decreto crescita, perché il belga entra nel 5° anno di residenza fiscale in Italia, che comporta adempimenti differenti. Ma nessuno pensa che sia un ostacolo. Come, a questo punto, la differenza col Chelsea sul costo del prestito: i Blues sono partiti da 10 milionima possono scendere a 8, la Roma avrebbe cominciato da 4 e salirebbe fino a 5. Considerando anche lo sconto di Lukaku, la voglia del club di Stamford Bridge di togliersi il problema del belga almeno per questa stagione, e la volontà dei giallorossi di dare a Mourinho un nuovo attaccante promesso, il divario è tutt’altro che incolmabile.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – D. Chinellato / A. Pugliese
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