Sul palco i Maneskin, sul campo Gianluca Mancini. La Roma suona il rock e si riprende momentaneamente il quarto posto in attesa di Inter-Atalanta di stasera. Lo fa a dire il vero senza acuti particolari contro il Genoa se si fa eccezione per il colpo di testa del difensore su angolo calciato da Pellegrini. Una rete arrivata alla mezz’ora del primo tempo di una partita bruttina aperta proprio con l’omaggio dello speaker alla band romanista vincitrice di Sanremo.
Poche le emozioni anche a causa della scarsa vena dei due attacchi. Da una parte l’ex Destro è stato pietrificato da Smalling, dall’altra Mayoral continua a far rimpiangere Dzeko che però non sarà a disposizione (salvo miracoli) nemmeno giovedì con lo Shakthar. Proprio l’impegno negli ottavi di Europa League ha convinto Fonseca a un ampio turn over. Fuori Spinazzola, Mkhitaryan e Villar mentre lo stesso Pellegrini (6° assist stagionale) è stato arretrato al posto dell’infortunato Veretout. Per fortuna c’era Mancini che ha segnato il quarto gol stagionale diventando il difensore centrale più prolifico in serie A.
A fine partita però Gianluca ha ammesso: «Non è stata una bella Roma, serve di più se vogliamo andare in Champions. Ci manca uno step per vincere con le grandi anche se alcune che voi definite piccole in realtà non lo sono. Il mio gol? Era regolare pure quello col Milan, come si salta senza braccia? Mica siamo pinguini». Autocritico anche Fonseca: «Il Genoa non ha avuto opportunità, ma noi abbiamo creato troppo poco. Non abbiamo giocato come normalmente facciamo. Siamo stati lenti, il Genoa si è abbassato ma possiamo fare meglio. Abbiamo fatto circolare la palla in maniera lenta, senza grande profondità anche perché alcuni giocatori erano stanchi. Dzeko? Nei prossimi giorni si allenerà con la squadra ma difficile possa esserci giovedì».
Quando Fonseca sarà chiamato a un nuovo esame per garantire alla Roma i quarti che rappresentano il miglior risultato della storia giallorossa da quando la coppa Uefa è diventata Europa League. Uno degli step che mancano a questa Roma.
FONTE: Leggo – F. Balzani