Un mese da dentro o fuori. Entro Natale, si decide molto della stagione giallorossa. A vari livelli. Iniziamo dalla squadra, chiamata ad un rush importante per le sue ambizioni, sia in campionato che in Champions. In serie A, la rincorsa al quarto posto (occupato attualmente dalla Lazio, con il Milan quinto) passa da due match-chiave: Inter all’Olimpico (2 dicembre) e Juventus (22dicembre) a Torino, in quello che ormai può esser considerato uno stadio tabù (8 sconfitte su 8 partite, 20 gol subiti e 3 realizzati). Il calendario, se paragonato con quello dei biancocelesti, proprio in virtù di queste due partite, è leggermente più complicato: tre trasferte (Udine, Cagliari e Juve) e due gare in casa (Inter e Genoa) per i giallorossi mentre la squadra di Inzaghi avrà tre partite all’Olimpico (Milan, Sampdoria e Cagliari) e due fuori (Chievo e Atalanta). Anche il Milan, dopo la trasferta romana, ha un poker non impossibile: Parma, Torino e Fiorentina a San Siro e Bologna in trasferta. In Champions, invece, il gruppo di Di Francesco ha la possibilità di arrivare prima nel girone ed evitare, al momento, colossi come Manchester City, Barcellona, Liverpool e Bayern Monaco (oltre a Porto e Borussia Dortmund). Non poco. In questo caso, si passa dalle due partite con il Real Madrid (27 novembre) e il Plzen (12 dicembre) anche se, senza un successo sulle merengues, sognare sarebbe più difficile.
CHI VA, CHI RESTA – Un mese che sarà fondamentale anche per alcuni elementi della rosa. Sia a livello di permanenze immediate che future. Partiamo dalle prime: Marcano, Karsdorp, Perotti e Coric si giocano la conferma sino a giugno. Se non avverrà una sterzata netta alle loro prestazioni, difficile che possano restare. Il difensore è scivolato nelle gerarchie di Di Francesco che ultimamente fatica a nominarlo anche nei possibili ballottaggi pre-gara. Ipotizzare un ritorno in Spagna non è fantacalcio: Villarreal e Valencia interessati. Karsdorp in questa settimana tornerà in gruppo ma anche la sua seconda stagione in giallorosso è all’insegna di ‘Chi l’ha visto’: 98 minuti complessivi (77 con il Milan e 21 contro il Chievo)e tante noie muscolari. Proprio per questo motivo si valuta il prestito: il Feyenoord lo rivorrebbe mentre il Fenerbahce lo acquisterebbe già a gennaio. Monchi preferirebbe invece girarlo 6 mesi in Serie A per fargli prendere confidenza col nostro calcio. Diverso il discorso che riguarda Perotti. Scomparso dai radar ormai da due mesi, (ultima e unica gara in campionato a Bologna, il 23 settembre), il suo background in giallorosso è diverso da quell’olandese ma questo stop forzato non ha fatto che alimentare alcune voci di mercato. Che la Roma avesse deciso di sacrificarlo in estate per liberare un posto sull’out di destra è storia nota. Diego all’epoca ha puntato i piedi. Farlo ora, con Kluivert in rampa di lancio ed El Shaarawy nel miglior periodo romanista, potrebbe essere più difficile. Entro Natale, poi, dovranno essere affrontanti i prolungamenti di Pellegrini, Manolas e Under. E nella Capitale è atteso Pallotta per l’annosa questione-stadio. Della serie: nel prossimo mese sarà difficile annoiarsi.