O Defrel, o niente. Allo stato attuale, niente. Ma il mercato non è finito e la Roma ritiene di avere le credenziali per sovvertire i rapporti di forza. Con o senza Lorenzo Pellegrini, la pedina di scambio che può incasellare l’affare.
IL QUADRO – Per capire meglio come stiano le cose abbiamo contattato Guido Angelozzi, direttore tecnico del Sassuolo e quindi responsabile delle risorse umane. «Non è un problema di soldi – ci ha assicurato – ma di scelte. Il nostro patron non vuole vendere i suoi giocatori a gennaio. E’ successo in passato con Zaza, poi con Vrsaljko e adesso è difficile che cambi posizione con Defrel». In effetti mister Mapei, alias Giorgio Squinzi, aveva parlato chiaro nei giorni scorsi: «Non cederemo Defrel fino al termine della stagione».
TENTATIVI – Però a Trigoria, dove hanno fatto all-in su questa operazione che risponde ai requisiti di base indottrinati da Spalletti, insistono, con l’idea che il passaggio di Defrel alla Roma possa essere conveniente anche per il Sassuolo, club amico che deve ancora riscattare Federico Ricci (3,5 milioni) e rischia di perdere per 10 milioni Pellegrini, come da scrittura privata pretesa da Sabatini due anni fa. «Per me dietro alla rigidità del Sassuolo c’è la Juventus – giura una vecchia volpe del calcio, Pierpaolo Marino, intervistato da RaiSport – che ha rapporti anche più solidi rispetto alla Roma e teme che la principale concorrente per lo scudetto si rafforzi». Uno scenario abbastanza anomalo che aggiunge salsa piccante su un piatto già saporito.
IL DUBBIO – Intanto Eusebio Di Francesco ha convocato Defrel per la partita di Pescara, senza chiarire se lo utilizzerà come titolare: «Gregoire sta vivendo un momento particolare, ha avuto anche qualche problemino fisico. Poi tutto ciò che gli gira intorno non aiuta nessuno. Per questo non mi piace quello che succede durante la finestra di mercato di gennaio». Il Sassuolo comprende le ambizioni di Defrel, che mira a misurarsi con una realtà importante, ma nei limiti del possibile pretende di imporre le proprie regole gestionali. Da domani però, vedrete, il ds romanista Massara tornerà alla carica, sempre con l’idea di proporre un prestito oneroso con ricco obbligo di riscatto nel 2018.
PIANO B – Ma che succede se Squinzi rimane fermo nella sua legittima logica del diniego? Spalletti ieri ha fatto capire di non essere interessato a un ingaggio frettoloso e aleatorio. Se la Roma deve aggiungere un calciatore all’organico, dev’essere Defrel. O comunque un Defrel. Quindi, ricapitolando: calciatore pronto subito, che conosce il mestiere e le pressioni di un campionato stressante. «Non per forza dalla Serie A anche se la provenienza italiana costituisce un vantaggio» ha detto l’allenatore. E così anche Jesé Rodriguez, pure cercato a più riprese da Gandini e Massara, diventerebbe un gingillo poco produttivo: in Francia non gioca dal 14 dicembre, quando ha segnato in Coppa di Lega contro il Lilla, e non è stato convocato per la partita che il Psg ha vinto ieri (2-0) a Nantes. Impiegherebbe troppo tempo a ritrovare la condizione atletica, per non parlare del fisiologico periodo di adattamento al nuovo ambiente. E allora torniamo al via, come nel Monopoli: o Defrel, o niente. Almeno oggi, aspettando occasioni dell’ultim’ora.