Delle due l’una, o perdiamo nelle due partite e abbiamo dato tutto, o vinciamo e facciamo la festa». Con questo spirito José Mourinho si prepara ad affrontare la prima delle due semifinali di Europa League contro il Bayer Leverkusen, la dodicesima nelle coppe continentali della sua carriera. Ha lavorato tanto in questi giorni sulla testa del gruppo, cercando di compattare l’ambiente e ricevendo buoni feedback dai suoi ragazzi. «Sono prontissimi, vorrebbero venire tutti in panchina ma ho solo 12 posti. Non facciamo il ritiro, non ho bisogno di gente qui, di riunioni, di motivazione. Abbiamo fatto il nostro lavoro, abbiamo fatto la nostra riunione tecnica, domani (oggi, ndr) decidiamo chi gioca, sono preparatissimi».
Proprio la forza del gruppo, secondo il tecnico, è stato il traino per una stagione complessa e rovinata dagli infortuni nella sua parte finale. « Siamo vittime del bene che i calciatori hanno fatto in stagione. Possiamo vincere o no, andare in finale o no. Qualcuno dirà che se non andiamo in finale non è una stagione buona, al di là dei risultati dirò ai ragazzi che è stata una stagione fantastica». E a chi gli chiede della rosa risponde così: «La squadra senza problemi può fare tutto, quando abbiamo problemi, non abbiamo la rosa. Quando siamo tutti al top, invece, abbiamo qualità in rosa. Non abbiamo 25 giocatori uguali. Se Smalling e Dybala si fanno male non abbiamo i sostituti.
La Roma non può avere infortuni». Scelte obbligate per affrontare la seconda «scesa» dalla Champions (dopo il Salisburgo), una squadra che il portoghese rispetta. «Hanno tantissime opzioni e sono i migliori in Europa nel fare il contropiede. Xabi Alonso ha 5-6 giocatori che potevano fare i 100 metri contro Jacobs, difende e fa contropiede». Subito dopo il tecnico è intervenuto Spinazzola in conf-renza stampa, ribadendo l’importanza della sfida col Bayer. «Affrontiamo una grande squadra, una squadra veramente velocissima, dobbiamo essere concentrati più quando abbiamo palla noi che quando ce l’hanno loro».
Sul futuro il laterale giallorosso, che ha il contratto in scadenza tra un anno, non si espone: «Il mio futuro è andare a casa a dare un bacio a mio figlio per il compleanno. Non avrebbe senso pensare al resto, c’è un mese e m di partite super inì portanti». L’unico vero dubbio di Mourinho è quello legato a Paulo Dybala. L’argentino si è regolarmente allenato con il gruppo, ma lo Special One frena su una possibile titolarità: «Vediamo, la sensazione è che non sarà titolare. Non dico no, ma penso di no».
Che sia pretattica o meno l’incognita resta, anche se il lavoro per preservarlo in vista della semifinale (gli allenamenti differenziati erano previsti) porta ad ipotizzare una partenza dal primo minuto. L’alternativa sarebbe un attacco con due centravanti formato da Abraham e Belotti. Per il resto, come detto, scelte obbligate. Il terzetto difensivo davanti a Rui Patricio sarà formato da Mancini, Cristante e Ibanez con Celik (favorito su Zalewski) e Spinazzola sulle corsie. La cerniera in mediana vedrà la coppia Matic-Bove con Pellegrini rifinitore avanzato.
Anche in Europa la squadra scenderà in campo con la scritta «Spqr» sul petto, come in campionato. Mourinho, in chiusura, ha parlato anche delle condizioni di Smalling: «Perfetto per andare in panchina . Per il ritorno vediamo, non me lo aspetto nelle prossime 2-3 partite. Magari succede qualcosa di imprevedibile. Se arriviamo a Budapest ci sarà».
FONTE: Il Tempo – L. Pes
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