“Dicembre è il mese della verità”. Lo ribadisce ad ogni risposta Claudio Ranieri e non potrebbe essere altrimenti vista la posizione di classifica horror e gli impegni sulla carta più abbordabili che attendono la Roma da qui a Natale.
Domani sera (ore 20.45, diretta tv Dazn), ad esempio, all’Olimpico arriva il Lecce di Giampaolo. E il tecnico ha in mente un cambio modulo anche perché dovrà fare a meno probabilmente di Dovbyk: “Non sta bene, è fortemente influenzato ed è sceso con la febbre contro l’Atalanta. Deve essere più cattivo davanti la porta, ma ha vinto quasi tutti i duelli con Hien”.
In questi giorni a Trigoria è stato provato il 4-2-3-1 con Mancini terzino destro, in una sorta di difesa a tre e mezzo che richiama la Roma di Spalletti. In attacco Dybala potrebbe giocare da falso nove. Alle sue spalle Saelemaekers, Pellegrini ed El Shaarawy mentre a centrocampo è straconfermata la coppia Koné-Paredes. “Leo è un campione e lo sta dimostrando, forma una coppia ben assortita con Manu – conferma Ranieri -. Pellegrini ora si sta allenando bene, valuterò di partita in partita. Adesso inizia il nostro campionato Voglio una squadra che vada in campo senza conoscere l’avversario ma che lotti su ogni pallone così come abbiamo fatto in queste ultime partite”.
Alla domanda secca se la Roma rischia di andare in B Sir Claudio è chiaro: “Al momento lottiamo per uscire dalla bassa classifica. I giocatori sono abituati a stare in alto, io sia in alto che in basso”. Il tecnico prende anche le distanze dalle recenti dichiarazioni del ds Ghisolfi: “Credo che se facciamo un’intervista a tutte le squadre, tutte si lamenterebbero. La cosa più difficile nel calcio italiano è fare l’arbitro e oggi grazie al Var ci sono molti meno errori. Bisogna saperli rispettare”.
Tutti uniti, invece, per Bove: “Volevo dare un abbraccio grande ad Edoardo. Tieni duro, siamo tutti con te”. Mentre la squadra proverà a uscire dal fango in classifica, la società è impegnata a rinforzare una rosa deficitaria. In attacco sale la pista Raspadori, proposti anche Beto e Mikautadze.
FONTE: Leggo – F. Balzani