Ci pensa Dybala a tirar fuori dai guai la Roma che ha rischiato di buttar via due punti d’oro contro l’Udinese all’Olimpico in una partita letteralmente dominata dall’inizio alla fine. Già, perché i friulani, rimessi in piedi dall’ottimo lavoro di Cioffi, hanno rialzato la testa dopo un primo tempo tutto giallorosso, approfittando del torpore col quale la squadra di Mourinho è rientrata in campo dopo l’intervallo.
Ma il pari di Thauvin (dopo il bel gol in avvio di Mancini bravo a sfruttare la gran punizione calciata da Dybala) è servito solo a risvegliare i giallorossi che sono poi tornati avanti proprio grazie al campione del mondo argentino di nuovo a segno dopo sei gare di digiuno. Dybala chiude a rete senza storia l’ottimo invito di un Lukaku che ha giocato una partita di sacrificio nella quale si è messo a disposizione dei compagni facendo più l’assist-man che non il vero bomber. E non è un caso se anche il gol che chiude la serata giallorossa porta la sua firma: o meglio, lo segna EISha con un destro a girare spettacolare, ma l’azione parte da una palla difesa alla sua maniera dal colosso belga che ha fatto sportellate con la difesa ospite per tutta la serata.
Finisce 3-1 e Roma a tre punti dalla zona Champions nonostante tutto. Nonostante la sofferenza, le discussioni sul futuro e tutta una serie di contratti da rinnovare che hanno più volte fatto addensare nubi scure sul cielo della Capitale. La Roma vince ancora una volta in rimonta ma soprattutto dimostra di non mollare mai fino all’ultimo minuto, riuscendo a gestire di testa una gara che in altri tempi avrebbe sicuramente perso. Ma è chiaro che quando Mourinho ha a disposizione quei tre (Pellegrini, Dybala e Lukaku) va sul velluto e tutto gli riesce meglio: averli o no per il tecnico giallorosso fa tutta la differenza del mondo. Ma gli va riconosciuta, ancora una volta, la capacità di leggere le partite e cambiare in corsa la squadra.
Gli innesti di Azmoun, EISha, Bove e Zalewski hanno ridato linfa ai giallorossi nel momento più difficile di una serata finita poi con la festa dell’Olimpico. Il dodicesimo uomo chiamato a raccolta più volte dal tecnico portoghese e che ancora una volta non ha tradito. Ora si torna in coppa, dove far bene, vincere e segnare tanti gol può essere decisivo in chiave sorteggio per la seconda fase dell’Europa League. Mourinho lo sa e starà molto attento nel fare le sue scelte perché a questo punto della stagione non vuole lasciare nulla per la strada. Una strada lunga con tante insidie ancora da evitare tanto in campionato quanto in coppa ma che la Roma, (questa Roma) può percorrere senza grossi traumi consapevole della sua forza aspettando anche il rientro di Smalling che potrà dare a questo gruppo la solidità difensiva che gli manca per fare il definitivo salto di qualità.
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini