Leonardo Spinazzola è dentro una sorta di limbo, sospeso a metà tra la voglia di sentirsi ancora indispensabile per la sua Roma e quelle esigenze di bilancio – ormai note, ma non dipendenti dalle sue volontà – che rischiano di trasformarlo in uno dei “sacrificabili” per far respirare le casse sofferenti del club. Sulla sua volontà di restare alla Roma sembrano esserci pochi dubbi. Ma facciamo un passo indietro per capire le ragioni dello stallo che oggi fa sembrare complicata sia una cessione sia un rinnovo del contratto. Ad acquistarlo ful’ex ds Petrachi nell’estate del 2019, scambiando il suo cartellino con quello di Luca Pellegrini e versando alla Juve altri 7,5 milioni per favorire il passaggio del terzino di Foligno in giallorosso. Costo totale dell’operazione 29,5 milioni di euro, con plusvalenza piuttosto corposa in entrata grazie ai 22 incassati dai bianconeri per mandare a Torino il pari ruolo cresciuto nel vivaio di Trigoria.
Quattro anni dopo, con due titoli internazionali in bacheca (Europeo e Conference) e la rottura del tendine d’Achille alle spalle, Spina ha un valore residuo a bilancio ancora di oltre 6 milioni. E alla società ne costa circa 11,7 tra stipendio lordo (5,5 milioni annui) e ammortamento. Conti alla mano, con una cessione vicina ai 6 milioni la Roma non realizzerebbe una minusvalenza. Un prezzo tutto sommato abbordabile per qualsiasi pretendente, essendo Spinazzola ancora un titolare della Nazionale italiana come ha dimostrato la recente final four di Nations League.
Eppure, non c’è la fila fuori dalle porte di Trigoria. E la scadenza del contratto tra un anno, complica notevolmente le cose. Spinazzola, del resto, nell’ultima stagione non ha certamente rubato l’occhio per continuità di rendimento: 26 presenze su 38 in Serie A, 40 totali contando anche le coppe ma con pochi spunti degni del miglior Spinazzola, e soprattutto scandita da tre infortuni che lo hanno condizionato da ottobre a maggio, facendolo spesso giocare a singhiozzo. Spinazzola a giugno 2024 andrebbe via a parametro zero e un rinnovo alle cifre attuali, trattandosi di uno dei ragazzi in top ten per stipendio percepito, non è nei piani del club.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota