Parlare di “scontro generazionale” è forse esagerato, ma la sfida in programma domani a San Siro metterà di fronte una delle squadre con l’età media per partita più bassa (la Roma) e quella più esperta (l’Inter). Il tema della gioventù dalle parti di Trigoria è stato affrontato spesso, complici l’esplosione di Zalewski e la presenza in pianta stabile nella rosa di Bove e Felix, oltre agli esordi di Volpato, Missori e Keramitsis. A loro, vanno aggiunti tanti altri giovani calciatori che – pur non essendo alle prime armi – sono al di sotto dei 26 anni: parliamo di Kumbulla, Viña, Ibañez, Abraham e Pellegrini.
La linea verde della squadra di José Mourinho, del resto, è testimoniata dal fatto che in rosa ci siano soltanto tre ultra-trentenni (Rui Patricio, Smalling e Mkhitaryan). L’età media per partita della Roma è di 25,8 anni, al pari di Sassuolo e Venezia. Dando uno sguardo alle prime otto squadre dell’attuale classifica, emerge come soltanto il Milan sia più giovane dei giallorossi, seppur di pochissimo: l’età media dei rossoneri è di 25,7. (…)
La gioventù della rosa romanista, unita alla presenza di parecchi calciatori arrivati da campionati stranieri (Rui Patricio, Abraham, Viña e Sergio Oliveira su tutti), fa sì che la squadra vanti un numero di presenze totali in Serie A piuttosto basso: 1.987 i gettoni sommati di tutti i calciatori agli ordini di Mourinho, per una media di poco inferiore alle 71 gare ciascuno (70,96, per la precisione). Soltanto Udinese (1.591), Empoli (1.432), Spezia (1.153) e Venezia (893) ne contano meno dei nostri.
Il dato giustifica anche gli alti e bassi avuti dalla Roma nella prima parte di stagione: lo “Special One” ha avuto bisogno di tempo per amalgamare il mix tra i più esperti del nostro campionato, i giovani egli elementi alla prima esperienza in un campionato storicamente molto complesso tatticamente come quello italiano.
Anche in questa speciale classifica, è l’Inter la squadra più esperta: sono addirittura 4.464 le presenze totali dei calciatori nerazzurri in Serie A, per una media di 178,56 gare ciascuno, più del doppio rispetto a Pellegrini e compagni. La squadra allenata da Simone Inzaghi stacca di quasi oltre 800 gare la Juventus (3.659) e di più di 1.000 la Sampdoria (3.442). Seguono Lazio, Atalanta e Napoli.
Il gap a livelli di valori c’è e lo stesso Mourinho lo ha sottolineato: ma la Roma attuale è di gran lunga migliore rispetto a quella che ha perso 3-0 in casa all’andata (complici alcune assenze pesanti) e in una gara secca tutto è possibile. (…).
Mou, dal canto suo, ha iniziato un’opera di ricostruzione all’insegna della gioventù, segnando una linea di netta differenza rispetto alle guide tecniche del recente passato. Aveva chiesto tempo, e ora i frutti del lavoro quotidiano si stanno vedendo: non solo in campionato, ma anche in Europa.
FONTE: Il Romanista – L. Latini