Tre mesi dopo. Era l’8 gennaio quando, la Roma ha giocato in trasferta, in Italia, con i suoi tifosi al seguito. A San Siro, contro il Milan, erano oltre 4 mila. Oggi, a Torino, saranno più di 1500. Per la prima volta da tre mesi a questa parte Pellegrini e compagni non saranno più soli, in Serie A, lontano dall’Olimpico. “I tifosi ci mancano“, ha detto qualche settimana fa Mourinho in riferimento all’assenza dei romanisti in trasferta e oggi lui, come tutti in società, è ben contento di averli di nuovo dietro le spalle.
Se infatti, in Europa League a Salisburgo c’erano e si sono fatti sentire, così come a San Sebastian, in Italia i giallorossi sono stati bloccati per due mesi dopo gli scontri con i napoletani sull’A1. I mesi, tra calendario e sosta, sono poi diventati tre e stasera, per la prima volta, il club giallorosso avrà le spalle coperte in trasferta. L’allerta è alta, non più né meno che in altre occasioni, ma è chiaro che giocatori e allenatore hanno sentito la mancanza dei tifosi lontano da casa e i tifosi hanno sentito la mancanza della squadra lontano dall’Olimpico.
Infatti, da gennaio, in trasferta la Roma ha vinto in casa dello Spezia e poi si è fermata: ko a Napoli, pareggio a Lecce e ko in casa della Cremonese. Appena quattro punti su dodici, un bottino che oggi Mourinho spera di rendere più ricco approfittando degli oltre 1500 che saranno allo stadio.
La trasferta da una parte è stata molto semplice per tutti quelli che andranno in macchina, dall’altra ha richiesto uno sforzo economico perché nel fine settimana di Pasqua sportarsi è sempre più caro e per chi ha scelto la soluzione treno e hotel l’esborso si è fatto sentire. Ma i romanisti non vedevano l’ora di tornare a viaggiare, considerando pure che a Rotterdam, giovedì, non potranno andare. Questione di ordine pubblico difficile, anzi impossibile, da gestire: niente italiani in Olanda, niente olandesi a Roma.
FONTE: Il Corriere dello Sport – C. Zucchelli