Il rendimento dell’attacco della Roma, con 20 reti in 12 partite di campionato (le stesse della Juve capolista), non fa felice Fonseca che, solo 1 gol nei ko in Germania e in Emilia, si è ritrovato al 3° posto nel gruppo J di Europa League e al 6° in serie A. In 3 giorni, perse 5 posizioni nelle 2 competizioni: oggi non sarebbe qualificato per i sedicesimi e nemmeno per la Champions, obiettivi di oggi e di domani. Al portoghese, però, mancano, soprattutto le reti di Dzeko. Che ha fatto cilecca negli ultimi 4 match.
FINALIZZAZIONE INSUFFICIENTE – L’involuzione di Edin è tattica. In area non entra quasi mai da quando si è infortunato contro il Cagliari (6 ottobre). Non gioca per se stesso, ma per i compagni. Che a parte Zaniolo, non sfruttano però il suo lavoro. Nè riescono a favorirne le conclusioni in porta. Solo 3 nello specchio in 6 partite: gol contro il Milan, i tiri contro l’Udinese e il Borussia.
Al Tardini, nervoso e fiacco, ha calciato due volte verso Sepe: a respingere, i difensori del Parma. Sulle sue prestazioni hanno sicuramente inciso la maschera, tolta solo a Moenchegldbach, e la stanchezza. E la scarsa collaborazione di chi avrebbe il compito di assisterlo: il ritorno di Mkhitaryan e di Pellegrini dovrebbe riportarlo in quota.
PARAGONE SCOMODO – Dzeko (5 gol, senza rigori) è al 9° posto nella classifica dei marcatori della serie A. Ha davanti Immobile (14), Lukaku (9), Muriel (8), Belotti e Berardi (7), Zapata, Correa e Joao Pedro (6). Centravanti e non solo. Più efficace pure qualche seconda punta o esterno offensivo. E tra chi ha realizzato le sue stesse reti, solo Lautaro e Mancosu sono sempre scesi in campo (12 presenze su 12) come Edin. Media gol migliore per Milik (6 gare), Cornelius (8), Caputo (9), Ronaldo (10) e Koaumè (11).
SENZA VICE – Il centravanti di scorta della Roma sarebbe Kalinic. Che, fermatosi a Marassi contro la Sampdoria (l’unica in cui Dzeko, in questo torneo, è partito dalla panchina), è subito uscito di scena: solo 76 minuti e 3 presenze in campionato, senza mai fare centro (nemmeno in Europa League: 1 gara da titolare e l’altra da subentrato per un totale di 106 minuti). Su 16 partite, Fonseca lo ha avuto a disposizione per 8: la metà, essendo arrivato in corsa dopo la seconda giornata.
Il colpo last minute di Petrachi finora è stato a salve. La Roma ha quindi bisogno, in panchina, di un attaccante capace di farsi sentire in area di rigore. L’obiettivo del ds, nella sessione invernale del mercato, è chiaro: se Kalinic a gennaio non sarà utile, andrà scelto un altro centravanti. Magari giovane, da far crescere dietro a Dzeko. L’acquisto è stato scadenzato a giugno, ma potrebbe essere fatto in anticipo. Offerto Seferovic, 27 anni, centravanti svizzero del Benfica (in Italia ha già giocato con la Fiorentina, il Lecce e il Novara).
SOLUZIONE TAMPONE – L’unico possibile sostituto di Dzeko è al momento Zaniolo. Lo ha detto in pubblico Fonseca che non ha abituato la platea a bluff di parola. L’allenatore è stato sempre sincero quando ha dovuto spiegare le possibili mosse da fare in emergenza. Come utilizzare, dunque, alcuni giocatori della rosa giallorossa, tenendo conto delle caratteristiche dei singoli.
Zaniolo, quando Dzeko è stato operato per la doppia frattura allo zigomo, ha spesso fatto le esercitazioni da centravanti, alternato in allenamento proprio con Kalinic che poi è stato scelto per la gara di Genova, dove però è finito ko in meno di un tempo. Proprio dopo la partita di Marassi, si è scatenato il ventenne, 4 reti di fila prima di fermarsi contro il Borussia e il Parma, confermando di essere il più ispirato in area e anche fuori. E dando ragione al tecnico che se lo tiene stretto come centravanti. Non si sa mai.
FONTE: Il Messaggero – U. Trani