Brutta, ingiustificabile, che manifesta un nervosismo insolito all’interno della squadra, forse legato anche alla consapevolezza del possibile addio di Edin Dzeko. E non può bastare neanche il gol irregolare del 3-2, con Alex Moreno che spinge la palla in rete dopo averla toccata con la mano, a parziale discolpa. Fin qui Mourinho aveva dimostrato di saper dare compattezza e solidità alla sua Roma, ma quando la cattiveria agonistica si trasforma in nervosismo, inevitabilmente saltano tutti i riferimenti.
A farne le spese è stato anche l’allenatore portoghese, espulso per proteste subito dopo il 3-2, capace di litigare con il pubblico di Siviglia (applaudendolo in modo ilare) per poi tornare in panchina a dare disposizioni a Kumbulla (nonostante fosse espulso). Non è che fino al gol del 3-2 la Roma avesse brillato. Nonostante nel primo tempo Mourinho avesse schierato la formazione di fatto titolare (ad eccezione di Dzeko e di Vina, l’annuncio del terzino dovrebbe arrivare domani).
La difesa ha fatto spesso fatica (soprattutto gli esterni, Karsdorp e Calafiori) Diawara ha confermato tutti i suoi limiti (sbagliando in impostazione, ma anche sul calcio lungo) e Mkhitaryan è stato avulso, anche perché costretto ad un ruolo di centrocampista esterno (quando la Roma si piazza 4-4-1-1) in cui fa effettivamente fatica. Le note liete sono arrivate solo dalle giocate di Pellegrini (nel primo tempo ha mandato in porta due volte Zaniolo e una Shomurodov) e proprio dall’esordio dell’attaccante uzbeko.
FONTE: La Gazzetta dello Sport