Solamente le bugie e i prodotti alimentari hanno una data di scadenza. I rapporti di fiducia no, quelli potrebbero durare in eterno, soprattutto quando sono alla base di amori autentici. Quello tra Dybala e la Roma è scoccato come una scintilla nell’estate in cui la società, dopo aver festeggiato la Conference, decise di alzare l’asticella tecnico-emotiva di un ambiente che aveva riscoperto la disarmante bellezza di realizzare un sogno.
A Trigoria sono convinti che sì, investire ancora sulla Joya sia la mossa giusta. Ecco perché oggi comincia un mese non banale: il rinnovo del contratto che terminerebbe a giugno potrà essere discusso, intavolato e limato nei suoi dettagli in queste prime settimane di ottobre. Una cosa è certa: Dybala, 199 gol nei professionisti e secondo miglior marcatore in attività della Serie A dietro Immobile, vorrebbe chiudere la propria carriera a Roma, magari dopo aver brillato in un altro Mondiale e conquistato la Coppa America con l’Argentina, il trofeo che ancora gli manca.
Se, da una parte, la Roma vede in Dybala un punto di riferimento non soltanto sportivo (è ancora il più richiesto dagli sponsor e allo stadio la sua maglia è la più indossata), dall’altra si interroga da settimane sulla proposta più adatta affinché questa storia possa continuare in modo sostenibile. Immaginare un rinnovo alle cifre attuali – 8 milioni netti – è fantascienza vista la necessità giallorossa di abbattere il monte ingaggi in virtù degli impegni presi con l’Uefa.
Prima di sedersi al tavolo per parlare di cifre, però, Dybala vorrebbe dare risposte sul campo a questo avvio di stagione in chiaroscuro. Ad agosto si è fermato per gestire il fastidio alla cicatrice dell’operazione di marzo al tendine d’Achille, ma a Pisa ha deciso la partita nella ripresa. Alla prima da titolare, però, si è fermato (lesione alla coscia), saltando già il derby, il debutto in Europa, il Verona e certamente anche Roma-Lilla di domani.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota











