Per gli amanti dell’estrema sintesi: Gianluca Petrachi è stato l’uomo sbagliato nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Bastano poche parole per descrivere l’ultimo caso della polveriera giallorossa, dove ds e allenatori hanno scadenza a breve: prima il presidente Pallotta li esalta e poi li impallina. Petrachi, però, si è spinto dove nessun altro aveva osato: ha messo le lamentele in un messaggio di insulti e lo ha spedito al “capo”. Ora può diventare motivo di licenziamento per giusta causa e ha già ottenuto un risultato inusuale: la sua sospensione dall’incarico.
Il messaggio l’hanno visto in pochi, ma una leggenda di Trigoria racconta che la versione finale sia stata pure alleggerita dalla mano che ha aiutato Petrachi con l’inglese. Eppure, per averlo, in estate la Roma ha litigato con il Torino, pagando il via libera con due giovani della Primavera. Come in tutte le cause di divorzio ci sono due campane che suonano: il ds studia una causa per mobbing. Non sarebbe stato messo in condizione di lavorare (“Fare il Petrachi”, come dice lui con modestia). I suoi difensori dicono che avrebbe voluto portare a Roma il sassuolese Boga e non lo spagnolo Pedro, gradito a Fonseca.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri