Mercoledì 2 agosto il nostro Fabio Massimo Splendore scrisse un fondo che potrei definire illuminante, ai limiti della divinazione: “Dan, manca l’americanata”. Raccontò di una chiacchierata al bar del quartiere con l’amico Marco, tifosissimo della Roma.
L’americanata è prossima alla realizzazione, un’operazione che avrebbe del miracoloso, come miracolosi furono gli arrivi di Mou e Dybala. Al terzo indizio sono arrivato a questa conclusione, ci sono le prove: i Friedkin e Tiago Pinto possiedono una qualità fondamentale tanto nella vita quanto nello sport: sono fortunati. Pensate: convinsero Mourinho – per tutti era inavvicinabile – allettandolo con un progetto ambizioso proprio nel momento in cui José, esonerato dal Tottenham non per motivi tecnici alla vigilia di una finale col City, soltanto di quello aveva bisogno.
Un anno dopo si sono potuti permettere Dybala a zero (sette mesi prima, a dicembre 2021, la Juve gli aveva offerto 9,2 milioni a stagione) grazie alla deviazione vlahoviciana del club e, in seguito, alla scarsa convinzione dell’Inter e alle diffidenze della Premier. E adesso hanno la possibilità di ripresentarsi con il gigante “impossibile” che serviva sfruttando il fatto che sempre alla Juve non è riuscita la forzatura Lukaku per Vlahovic e milioni.
I romanisti sono in estasi preorgasmica, vicini al grande sogno e a un motivo in più per riempire l’Olimpico – lo fanno da 34 partite di fila – e sentirsi di nuovo da primi posti, ovvero in linea con le disponibilità finanziarie della proprietà americana. Per dirla alla Buscaglia, bisogna sempre stare molto attenti con i sogni, perché corrono il rischio di avverarsi.
FONTE: Il Corriere dello Sport – I. Zazzaroni
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