Ritardo e sottovalutazione. Così la Roma ha vissuto l’estate, non lo scopriamo oggi. Il raccolto misero di inizio stagione, un punto nelle prime due partite di campionato, certifica la programmazione completamente sbagliata nel perfezionamento della rosa. Tiago Pinto ha perso tempo a inseguire il centravanti. Niente da dire, dopo l’infortunio di Abraham, gravissimo e lontanissimo, il 4 giugno, cioè all’ultima giornata del torneo scorso.
Nelle ultime ore è stato finalmente trovato il nuovo finalizzatore, ma Lukaku deve essere ancora ufficializzato. La concentrazione sulla prima punta, su quella che giustamente è stata la priorità del mercato giallorosso, ha però inciso negativamente sulla strategia del club che ha sottovalutato handicap altrettanto urgenti. Nessuno si è preoccupato del problema Numero Uno che non può essere trascurato (si fa ancora in tempo a intervenire). Il calo di rendimento di Rui Patricio è evidente.
Le due reti di Candreva, valutate bellissime, hanno fatto scattare per la verità l’allarme. I due gol incassati contro la Salernitana all’Olimpico hanno chiamato in causa anche il portiere della Roma, lento sulla prima conclusione, fuori posizione sulla seconda. A Verona ha subito concesso il bis: gravissimo l’errore sul tiro abbastanza scontato di Terracciano. La palla che, non trattenuta, rimane lì. Facile il tap in per Duda. I giallorossi sono sotto dopo 4 minuti, ma soprattutto si rendono conto che Rui Patricio non è più quello di due stagioni fa quando fu protagonista in Conference League.
L’età, 35 anni, comincia a pesare e alle sue spalle c’è Svilar che a quanto pare non viene reputato ancora pronto per prendersi la maglia da titolare Non c’è solo il problema Numero Uno, però. Anche Smalling ha steccato nelle prime due partite. E in chiaro ritardo di condizione, ma anche per lui conta la carta di identità: 34 anni a novembre. I suoi errori sono stati fatali e hanno inciso sul risultato dell’Olimpico e su quello del Bentegodi. Non ha chiuso Candreva nell’azione dell’1-0 della Salernitana, permettendogli di concludere con il suo piede, il destro, invece di invitarlo a scegliere il lato sinistro.
Stessa gaffe, passando dal centro destra al centro sinistra, contro il Verona. Eccolo che ha concesso a Ngonge di rientrare sul sinistro e calciare per il 2-0. Va bene, insomma, puntare forte sul nuovo centravanti. La difesa, però, va sistemata, a prescindere da quale sarà il sistema di gioco. A tre o a quattro, dietro lo sbandamento è totale. I senatori sono in crisi. Non solo loro. Mancini non ha convinto contro la Salernitana, Llorente ha scoperto la sua zona, facendo infuriare Foti in tribuna al Bentegodi.
FONTE: Il Corriere dello Sport – U. Trani
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