Dice: il solito DDR. In che senso? Il solito DDR che non sbaglia una virgola neppure se lo paghi, come accadeva quando era calciatore. Se uno è fatto in un certo modo, e non ha voglia di travestirsi e/o di bluffare di fronte alla vita, sarà sempre così. Questo, ovviamente, non significa che De Rossi è o diventerà un grande allenatore. Ma per presentarsi al nuovo (vecchio?) mondo ha scelto la strada più diretta, quella della credibilità.
Il tempo degli abbracci, delle pacche sulle spalle, delle parole messe in fila e dei buoni propositi è già terminato, però. È ora di andare in campo, o in panchina; si fa sul serio. Quando si cambia un allenatore, del resto, vuol dire che c’erano problemi. E, quattro o cinque giorni dopo, quei problemi saranno ancora lì. Se Mourinho non era Harry Potter, non si può pretendere da De Rossi di indossare al volo i panni del Mago Silvan.
FONTE: Il Corriere della Sera