Più di 3,5 assist a partita e una media gol di squadra passata da 1,3 a 2,1 reti a match. «Come si dice bellezza poetica si dovrebbe dire altresì dire bellezza matematica», diceva Pascal. E quindi i numeri appena elencati bastano per eleggere Pellegrini come autore preferito della Roma di Fonseca. Con il ritorno del numero 7 in campo il rendimento offensivo della squadra è cambiato radicalmente anche se non va dimenticato l’apporto di Pastore.
Le poesie di Lorenzo il Magnifico regalano maggiore profondità e verticalità al gioco e restituiscono quella imprevedibilità che serve per sbloccare partite difficili come quella andata in scena domenica a Verona. Basti pensare che sei degli ultimi nove gol della Roma sono nati dal piede di Pellegrini e che con lui in campo sono arrivate 7 vittorie e 2 pareggi in 10 gare. Una media monstre che lo colloca al primo posto della serie A con 3,6 passaggi chiave a partita.
Il laziale Luis Alberto, primo nella classifica assist in campionato, ne mette a segno 2,4 per match così come Pjanic che è il maestro degli ultimi anni. Ne beneficiano soprattutto Kluivert (3 gol su 5 con Pellegrini) e Dzeko (7 su 8) che con Lorenzo ha un rapporto calcistico diverso dagli altri. Fonseca gli ha trovato la giusta posizione, che a dire il vero gli era stata ritagliata già da Di Francesco.
«Conosco le sue qualità. È un grande giocatore al momento dell’ultima scelta», lo ha incensato il portoghese pronto ad affidargli la regia offensiva nella sfida con Conte di venerdì sera, quando Pellegrini non potrà incrociare gli amici di nazionale Barella e Sensi (infortunati).
Un Pellegrini quindi ti cambia la vita. E ora va cambiata anche la situazione contrattuale del centrocampista di Cinecittà. In primis eliminando la clausola rescissoria da 30 milioni che Lorenzo non ha mai sfruttato pur avendo sul tavolo le offerte di Manchester United, Juventus, Chelsea e Inter.
Poi estendendo la durata dal 2022 al 2024 con relativo aumento di stipendio da 1,7 a 3 milioni più bonus a stagione. Il doppio regalo potrebbe arrivare a inizio 2020, l’anno del primo Europeo azzurro di Pellegrini che avrà il piacere di giocare le tre giornate del girone proprio all’Olimpico.
Venerdì, invece, è il turno di San Siro dove tornerà pure l’amico Zaniolo mentre Kluivert oggi si sottoporrà agli esami strumentali alla coscia sinistra uscita malconcia nel primo tempo di domenica al Bentegodi. Filtra ottimismo, ma contro l’Inter dovrebbe giocare Mkhitaryan. Ci sarà sicuramente Kolarov che ieri ha dichiarato: «Sto bene e giocherò altri 4 anni, anche se ho sbagliato più rigori che punizioni».
FONTE: Leggo – F. Balzani