Il mercato della Roma non è abbastanza per l’allenatore della Roma. Dopo la vittoria contro l’Empoli, José Mourinho ha incenerito con le parole due giocatori scovati da Tiago Pinto alla periferia del calcio europeo: Camara e Solbakken.
Del primo ricorda che “è venuto per aiutarci dopo l’infortunio di Wijnaldum e lo sta facendo, con i suoi limiti“. Sul secondo sottolinea che, arrivando dal campionato norvegese, “non conosce neanche la differenza tra il 4-33 e il 5-3-2“. Poi di entrambi sottolinea lo status economico, più delle preferenze tecniche: “non li abbiamo comprati“, nel senso che Camara è stato preso in prestito dall’Olympiacos mentre Solbakken è stato ingaggiato a parametro zero e quindi gratis.
Del resto, che Mourinho non stravedesse per entrambi si era intuito: Camara nel 2023 ha giocato solo un minuto a La Spezia, in una partita già chiusa, mentre Solbakken si è spinto fino a tre, aggiungendo la sgambata del recupero contro la Fiorentina. E contro l’Empoli, dopo essere stato chiamato al 34’ del primo tempo per sostituire Dybala, si è scaldato invano per oltre un’ora per poi non entrare più.
Il tempo dirà se almeno Diego Llorente, che sabato sera ha debuttato a giochi decisi, sia un calciatore gradito a Mourinho, il quale ne conosce le caratteristiche avendolo allenato giovanissimo al Real Madrid. Di sicuro non è più nelle grazie tecniche il turco Celik, unico giocatore che la Roma abbia pagato nel mercato 2022/23 (7 milioni al Lilla a un anno dalla scadenza): dopo l’inspiegabile autogol contro la Cremonese in Coppa Italia, Mourinho lo ha mandato in panchina anche se gli mancava un terzino destro di ruolo.
Davanti al “mercatino”, insomma, Mourinho agisce senza pietà. Dopo aver costretto Tiago Pinto a prestare Shomurodov (costato 17,5 milioni più bonus) e Viña (13 più bonus) negli ultimi giorni di gennaio, ha lasciato intendere di essere insoddisfatto della rosa.
Che è stata impoverita, in inverno, dalla perdita effettiva di Zaniolo e dal mancato reintegro di Karsdorp. Difficile affermare il contrario. In questo quadro, Mourinho ha preferito spremere i giocatori migliori: Dybala, Pellegrini, Smalling, Abraham, Matic. Con il risultato di sacrificare quasi scientemente la Coppa Italia.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida