Il tempo stringe e il calcio tenta l’ultimo affondo per evitare che il primo gennaio venga abolito il Decreto Crescita, che tanti vantaggi (fiscali) ha portato ai campioni arrivati nel nostro Paese, permettendo ai club di offrire stipendi piĂą competitivi e rendendo il campionato piĂą appetibile anche all’estero.
Lunedì la Lega Serie A ha espresso all’unanimitĂ la propria contrarietĂ alla cancellazione della norma, decidendo anche di inviare un documento alla premier Giorgia Meloni e al Governo per sottolineare i vantaggi che il Decreto ha portato non soltanto al calcio (vivai compresi), ma pure al sistema economico italiano, anche in termini di gettito fiscale. (…)
La lettera della Lega inizia sottolineando che con questi benefici “le societĂ italiane possono offrire stipendi netti piĂą alti ai calciatori, a paritĂ di spesa lorda complessiva” rendendo “le squadre piĂą competitive sul mercato, così da poter acquisire giocatori migliori ed innalzare il livello del campionato e dei risultati ottenuti nel contesto europeo”, come dimostrano le tre finaliste della passata stagione. (…)
La Lega ha fatto il suo, ma il lavoro del calcio è continuo e sta coinvolgendo tutti, chi più chi meno alla luce del sole. Sperando che il tempo non passi troppo in fretta.
FONTE: La Gazzetta dello Sport