Lui soffre – anzi non ci dorme la notte – se non segna, ma il precampionato alla fine non conta. Zero gol, sembra quasi una notizia, ma non lo è: Tammy Abraham ambisce ad altro, non a questi freddi numeri da spiaggia. Per lui – e non solo – valgono quelli veri e ormai ci siamo: domenica il via, a Salerno, dove tutto cominciò.
Ha portato avanti il reparto offensivo praticamente da solo: Zaniolo non era lui, Shomurodov alla fine non si è dimostrato all’altezza e così gli altri attaccanti, da El Shaarawy a Perez fino a Felix. Gli ha dato una grossa mano Pellegrini, che ha giocato spesso in appoggio a lui. Si è preso qualche pausa, ma alla fine è stato uno dei migliori, anche se Mourinho ha sempre dichiarato che Tammy può e potrà fare di più.
Quest’anno dall’inglese ci si aspetta quel di più, perché intorno Mou e Pinto gli hanno creato una struttura di altissimo livello. La presenza di Dybala aiuta, un rifinitore (e goleador) in più al suo fianco, questo Zaniolo (sempre che il Tottenham non sferri l’attacco definitivo e si presenti dalla Roma con 50 milioni) lascia tranquilli e sembra il lontano parente da quello anemico visto nella passata stagione. E in più, la Roma sta facendo di tutto per metterli prima possibile Belotti alle spalle.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni