Un incontro notturno è diventato un motivo di preoccupazione. Uscendo dallo stadio, zoppicando, Chris Smalling ha confessato di sentirsi “so and so” e ha incrociato le dita a chi gli augurava buona fortuna per il problema muscolare riportato contro il Feyenoord.
La notizia positiva per lui e per la Roma è che si tratta del primo stop stagionale. Quella negativa è che al momento lo staff medico del club non è nelle condizioni di valutare i tempi di recupero. Anche ieri Smalling a Trigoria non camminava bene. La sensazione è che la lesione muscolare ai flessori ci sia, anche se servirà una risonanza magnetica per analizzarne l’entità. Vale lo stesso per Gini Wijnaldum, l’altro giocatore che ha dovuto chiedere il cambio contro il Feyenoord per problemi muscolari. Oggi probabilmente conosceremo i dettagli e la prognosi più o meno definita.
Entrambi non partiranno per Bergamo e quindi non saranno utilizzati contro l’Atalanta, in uno scontro diretto per la Champions che Mourinho vorrebbe affrontare al massimo delle possibilità. Ma c’è il rischio che Smalling (soprattutto) e Wijnaldum debbano fermarsi più a lungo, in un periodo talmente denso di partite da non concedere tempo di rifiatare. Dopo le quattro partite contro le lombarde (Atalanta, Milan, Monza e Inter) in due settimane, la Roma giocherà la semifinale d’andata all’Olimpico contro il Bayer Leverkusen. Ed è
quella la data che i due infortunati hanno segnato nel calendario della mente. La loro speranza è essere in buone condizioni proprio l’11 maggio.
Lunedì comunque Mourinho allestirà una Roma competitiva. Rispetto alla coppa intanto ritrova Solbakken, che è ormai guarito e può giocare solo in campionato. Può essere un’opzione per l’attacco, anche dal primo minuto. Scontato è invece il rientro di Abraham, che ha dato un contributo decisivo contro il Feyenoord anche se ha sbagliato un paio di tiri. In difesa al posto di Smalling rientrerà Ibañez, un ex poco considerato da Gasperini: potrebbe essere il centrale del terzetto, affiancato da Mancini e Llorente
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida