Ognuno ha gli amici che si merita. O che si sceglie. Se poi tra gli amici c’è uno dei fenomeni mondiali, Haaland, capace di vincere tutto e di segnare 52 gol in 53 partite con il Manchester City, allora l’amicizia ha pire un valore professionale. E’ stato lo stesso romanista a svelarlo ai media del suo paese. In un intervista a “Attenposten” l’ex Bodo ha parlato del suo legame con l’amico e compagno di nazionale e per prima cosa ha raccontato cosa gli abbia detto la punta del City quando, al 58′, è stato sostituito contro Cipro.
Solbakken aveva segnato, si sentiva bene, voleva restare ancora in campo e quindi al momento del cambio stava uscendo con la faccia scura: “Ma Haaland mi ha detto che in fondo stavano per iniziare le mie vacanze e ha aggiunto che dovevo sorridere”. Detto, fatto. Ha ascoltato i consigli dell’amico e compagno di nazionale e non è la prima volta: “Parliamo spesso e i suoi suggerimenti sono preziosi per me”. Anche perché, ed è un lato inedito del suo carattere, Solbakken è un perfezionista assoluto: “Ho sempre saputo che per emergere bisogna essere fisicamente a posto. Ci sono cose che non puoi controllare e altre invece dove dove puoi incidere. In termini di cura del corpo sono abbastanza meticoloso. Non si tratta solo di un’ora e mezza sul campo di allenamento, sono diventato un atleta di 24 ore. Presto attenzione alla mia dieta, al sonno e a tutto ciò che ruota intorno all’allenamento, sono molto scrupoloso”. Anche in questo l’esempio di Haaland non è mancato: “E uno dei migliori giocatori del mondo ed è molto vicino a quel livello 1, quello dei top assoluti, è molto facile giocare con lui. Cerco di adattarmi in modo che possa sfruttare i suoi punti di forza perché sono assolutamente eccezionali. Se c’è spazio per Erling, ad esempio, devi solo usarlo”.
Per andare lontano, vedere oltre ed essere costante è l’unica strada: che sia Roma o che sia Norvegia la ricetta di Solbakken è la stessa: “So che senza infortuni posso giocare a un livello alto. Devo essere attento e devo stare sempre bene”.
Per questo, adesso, se ne andrà in vacanza: un po’ casa con la fidanzata, il cane e la famiglia, e un po’ mare, prima di tornare a Trigoria per il ritiro. E atteso intorno al 17-18 luglio, ma non è detto che non anticipi perché la voglia di Roma è tanta. Per adesso di mercato non si parla, lui è il primo a sapere che, essendo arrivato a parametro zero, se arrivasse una buona offerta Pinto potrebbe sacrificarlo per una plusvalenza, ma sa anche che dopo sei mesi di apprendistato la prossima stagione potrebbe ritagliarsi uno spazio importante. D’altronde è sempre stato abituato a conquistarsi le cose con fatica: da adolescente, per un anno e mezzo, ha giocato pochissimo per dei problemi alla schiena e, quando è tornato, ha giurato a se stesso che la cura del corpo avrebbe avuto la priorità su tutto. Non sempre, però, bisogna essere severi con se stessi. Si può anche sorridere: Haaland insegna.
FONTE: Il Corriere dello Sport – C. Zucchelli