Il risultato lascia il tempo che trova, anche se erano tanti anni che la Roma non partiva con una vittoria così larga. Conta invece tutto il resto, ad iniziare da Paulo Dybala. Già, perché la notizia più bella di questo primo test amichevole della nuova stagione è la condizione dell’argentino: pronto, tirato a lucido, già in grado di lasciare il segno. Paulo ha bruciato le tappe e rincorso il traguardo. Ieri Gasperini era senza punte, visto l’affaticamento muscolare che ha tenuto ai box Dovbyk, e allora è tornato ai tempi di Palermo, quando a volte ha schierato Dybala falso nove.
“Paulo è arrivato bene, con una buona base di allenamento – ha detto alla fine Gasp -. Ancora non calcia al meglio, ma ha voluto fare una parte di gara e questo è un buon segnale”. La sua prima Roma è partita proprio così, con l’argentino a dialogare spesso con i due trequartisti, Baldanzi e Soulé. E la Joya – nonostante la grande fatica di questi giorni – è apparsa subito scintillante, come dimostrano i due gol, ma anche le giocate nello stretto.
Per il resto Gasperini è partito con il classico 3-4-2-1, anche se poi nella ripresa ha giocato con la doppia punta (Baldanzi ed El Shaarawy) e il trequartista centrale (prima Pisilli, poi il baby Mannini, autore anche lui di una doppietta). Prove generali, esperimenti, in attesa di capire se la soluzione potrà essere praticabile anche con Dovbyk e Ferguson uno accanto all’altro. Gli esterni (Angelino e Rensch) hanno spinto spesso in fascia, mettendo dentro tanti palloni.
La difesa è stata sempre molto alta, per tenere la squadra corta, e Koné in mezzo è sembrato già brillante, quasi come se non sentisse la fatica di questa prima settimana. Poi nella ripresa il Trastevere ha messo i ragazzi della juniores e la Roma ha dilagato, con reti di Cristante, Kumbulla, Romano, Angelino, Hermoso e Cherubini. Ma quello che contava davvero era vedere già i primi segnali di calcio gasperiniano. Missione compiuta.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese











