Ce n’era davvero bisogno. La Roma si gode la pausa dopo l’avvio di stagione più compresso della storia. Il debutto prima di Ferragosto con appena un mese e pochi giorni di preparazione nelle gambe, nove partite, pochi allenamenti e, di conseguenza, tanti infortuni: sono già dieci i giocatori entrati in infermeria da inizio anno. Gli incidenti traumatici sono un capitolo a parte.
Dopo il ko estivo di Darboe, Mourinho ha perso una pedina fondamentale come Wijnaldum e poi, in serie, Zaniolo, Abraham e Karsdorp. Gli stop di Kumbulla, El Shaarawy, Zalewski, Dybala e Pellegrini riguardano invece i muscoli e hanno quindi una correlazione con la capacità di sopportare la fatica.
Per la ripresa del campionato, il 1° ottobre a San Siro contro l’Inter, la Roma conta di recuperare tutti tranne Wijnaldum («La guarigione sta andando bene» fa sapere l’olandese), Karsdorp e Darboe. Ma Mourinho deve sperare che nel frattempo non si faccia male nessuno degli undici nazionali sparsi in giro per il mondo.
Il dodicesimo è subito tornato alla base: come previsto, l’Italia ha consentito a Pellegrini di lasciare il ritiro azzurro e proseguire il suo percorso di recupero a Trigoria. Il capitano, come Dybala e Zalewski, non ha subìto una lesione muscolare bensì un affaticamento al flessore. D’altronde è il romanista che ha giocato fin qui più minuti (770) davanti a Ibanez (765) e Smalling (736). Qualche giorno di riposo, fisioterapia e lavoro individuale, poi potrà rientrare in gruppo in vista di San Siro.
Lo stesso contano di fare Kumbulla ed El Shaarawy, ma per loro sarà decisiva la prossima settimana. Dybala è invece rimasto con l’Argentina e nei prossimi giorni verrà monitorato dallo staff della nazionale, con possibili nuovi esami prima dell’amichevole di venerdì a Miami con l’Honduras. La speranza della Roma è che non corra rischi.
La seconda partita si gioca martedì notte a New York con la Giamaica, quindi, a meno di un rientro anticipato, per vedere Dybala allenarsi a Trigoria bisognerà attendere almeno giovedì, a 48 ore dalla gara con l’Inter. Ma lo stesso problema ce l’ha Inzaghi con Lautaro Martinez e Correa.
La sosta servirà anche a migliorare la condizione degli ultimi arrivati dal mercato – Belotti e Camara – a rimettere in tiro il deluso Zaniolo (si aspettava la chiamata di Mancini) e a far «respirare» gente come Matic, Smalling e Spinazzola, arrivati piuttosto spremuti alla gara con l’Atalanta.
Mourinho farà allenare i suoi oggi e deciderà se dare poi appuntamento a tutti direttamente lunedì oppure se fissare un’ultima seduta domani. Questi sono gli ultimi giorni in cui si può tirare un po’ il freno, visto che alla ripresa la Roma è attesa da 12 match in 44 giorni prima dello stop per il Mondiale.
A cominciare dalla trasferta di Milano, passando per la doppia sfida con il Betis decisiva per l’Europa League, la gara col Napoli all’Olimpico e il primo derby della stagione. Un calendario che fa paura, ma è un problema per tutti.
FONTE: Il Tempo – A. Austini